Gli elementi d’indagine restano ancora risicati ma ci sono sicuramente spunti per riuscire a identificare la banda che ha consumato la brutale aggressione di via Maqueda a Palermo. Un 15enne picchiato selvaggiamente nella notte tra sabato e domenica da tre ragazzi e adesso spunta anche la presenza di una donna. Ai carabinieri, che stanno indagando sull’episodio, forniti i primi identikit. Si sta lavorando su elementi come corporatura, colore dei capelli e abiti indossati. Poco ma è già un primo passo.

Le indagini

I militari dell’arma si sono messi subito al lavoro per provare a far luce su questo ennesimo episodio di violenza frutto della mala movida. Secondo le indicazioni fornite dalla vittima gli aggressori sarebbero stati tre ragazzi e con loro c’era anche una donna. Quest’ultima avrebbe avuto capelli neri e lunghi. Poi del trio di ragazzi uno indicato come alto e robusto, maglia bianco e grande collana con una croce al collo. Un altro magro e alto, il terzo più basso, tutti con capelli corti e scuri. Nel frattempo sono al vaglio le immagini della videosorveglianza e si spera di poter trarre qualche elemento in più.

Il raid violento

Il ragazzo, stando alle prime indiscrezioni raccolte, avrebbe subito l’aggressione da una banda composta da tre giovani che gli hanno provocato un forte trauma facciale e la perdita di alcuni denti. Il ragazzo ha vagato per diversi minuti con il volto insanguinato fino a quando è stato soccorso dai carabinieri nella zona del teatro Massimo. A denunciare l’aggressione la sorella che sui social chiede ai testimoni dell’aggressione di farsi avanti per cercare di risalire agli autori del ferimento del fratello.

L’appello della sorella della vittima

“Forse per la prima volta in vita mia devo chiedere aiuto al potere dei social – scrive la sorella della vittima -. Faccio questo post al solo scopo di reperire più informazioni possibili per poter denunciare con più dettagli possibili alle forze dell’ordine l’accaduto. Dubito che questo episodio possa passare inosservato. Quindi considerando che mio fratello attualmente non è nelle condizioni fisiche o mentali per poter riconoscere questi elementi, chiedo dunque ai miei contatti e non se avete visto o sentito qualcosa inerente questa lite. Vi prego di informarmi il prima possibile, qualsiasi dettaglio può fare la differenza”.

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