I carabinieri della stazione Oreto di Palermo hanno eseguito un’ordinanza cautelare nei confronti di padre e figlio accusati di avere picchiato Salvatore Petta, gastroenterologo dell’ospedale Policlinico, provocandogli diverse fratture.

Misure cautelari per padre e figlio

Il gip ha disposto gli arresti domiciliari per il padre Simone Chimento di 56 anni e per il figlio Lorenzo Chimento, 33 anni, la presentazione alla pg e obblighi di dimora. L’aggressione era scattata dopo che il medico aveva rifiutato a una donna di restare in reparto oltre l’orario consentito per le visite. I medici le hanno detto che non era possibile.

L’aggressione al medico

La donna è andata via ed è tornata accompagnata da due uomini, il padre e il fratello, che hanno picchiato il medico con calci e pugni. Uno dei due aggressori ha lanciato una scrivania. I due erano stati identificati. La prognosi del medico è di 40 giorni. Il medico aggredito era sottoposto ad una tac per accertare se le percosse avessero provocato o meno danni cerebrali.

L’aggressione era avvenuta il 10 luglio terminato l’orario di visita consentito ai parenti, il medico di guardia aveva invitato la figlia di una paziente ad uscire rispettando quindi gli orari previsti. Di fronte alle insistenze continue e ripetute di voler rimanere con la madre, il medico aveva manifestato la disponibilità a discutere per valutare una soluzione, ma non c’è stato il tempo.

Nell’arco di pochi minuti la figlia ha permesso il passaggio in reparto del padre e del fratello che hanno fatto irruzione colpendo il professionista con calci e pugni, scaraventandogli addosso anche una scrivania e procurandogli una lussazione alla spalla e una frattura dell’omero.

Il Professore Mario Barbagallo, Direttore del Dipartimento di Medicina del Policlinico.

“Siamo grati alla magistratura e alle forze dell’ordine per l’impegno a contrastare questa preoccupante escalation di violenza contro i professionisti della sanità che mette in evidenza la profonda frattura che si è creata tra la professione medica e la società civile. Le aggressioni negli ospedali sono un fenomeno che sta diventando sempre più una vera emergenza di sanità pubblica. La fermezza nella repressione di questi episodi di violenza costituisce il presupposto per la tutela di tutti i sanitari e per il riconoscimento del valore della professione. Le violenze nelle strutture sanitarie sono la spia di un disagio sociale su cui tutti, a cominciare dalle Istituzioni, devono riflettere. Ritengo che sia fondamentale sensibilizzare i cittadini e invitarli a riflettere sull’importanza del lavoro dei medici e del personale sanitario che negli ospedali offre la propria assistenza umana e professionale per il bene di ogni malato”.

 

Il commissario: “Atto grave”

“Un episodio grave e ingiustificabile – ha sottolineato il commissario straordinario del policlinico di Palermo, Alessandro Caltagirone -. Esprimo la mia personale vicinanza e solidarietà al professionista aggredito. Di certo in questa occasione la dinamica dei fatti ha favorito l’ingresso degli altri parenti e la conseguente aggressione. La struttura è presidiata dai servizi di vigilanza, ma non è possibile in modo assoluto controllare tutti coloro che transitano nei viali interni, tanto più chi, come in questo caso, ha il passaggio favorito da un parente all’interno. Condanniamo con fermezza ogni atto di violenza e valuteremo, atto che spetta all’Azienda, di costituirci parte civile nel procedimento penale che verrà determinato”.

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