Da 28 giorni sono in presidio permanente in attesa di risposte dal Governo regionale che non sono arrivate. Così, gli agricoltori del comprensorio delle Madonie sono tornati nuovamente in piazza. Questa mattina, a partire dalle 9.30, lavoratori ed imprenditori del settore primario hanno deciso di effettuare una marcia di protesta sul raccordo che porta allo svincolo di Resuttano (CL) dell’autostrada A19 Palermo-Catania.

La protesta sulle Madonie

Diverse centinaia i manifestanti, i quali hanno esposto uno striscione scritto in siciliano che recitava “Chi cammina piegato, piega la schiena. Se è un popolo, modifica la storia”. Immancabile, anche oggi, la presenza di diversi trattori sul luogo della protesta. Mezzi che, da quando sono iniziati i presidi nel mese di gennaio, sono diventati il simbolo della battaglia di un movimento che valica chiaramente i confini isolani, diventando così una sorta di filo d’oro dei movimenti di tutta Europa.

“Siamo tornati con i trattori per strada – commenta Tiziana Albanese, manifestante presente alla manifestazione di Resuttano -. Dopo 28 giorni di presidio permanente e cinque manifestazioni, non è arrivata risposta dall’assessorato. Così, siamo tornati in strada. Ma questa sarà l’ultima manifestazione locale in quanto non abbiamo avuto risposte. E visto che nessuno si è degnato di risponderci o di venire al presidio, saremo noi ad andare a casa loro. Annunciamo quindi che abbiamo l’intenzione di spostare la protesta prossimamente su Palermo”.

Bloccato il raccordo autostradale

Un presidio al quale non sono mancati momenti di tensione. Alcuni manifestanti avevano palesato la volontà di rallentare il traffico in uscita dall’autostrada. Intenzione spenta sul nascere dalla presenza delle forze dell’ordine. Gli agricoltori però, intorno all’ora di pranzo, sono riusciti a valicare le transenne, raggiungendo così la rotonda che porta alla via di passaggio dell’A19 Palermo-Catania. Strada di transito obbligatoria visto che i mezzi, a causa di lavori in corso sulla A19, sono obbligati ad uscire a Resuttano per poi rientrare nella corsia disponibile qualche centinaio di metri dopo.

Ieri stop al grano canadese a Pozzallo

Una protesta che è figlia di una lunga lista di mobilitazioni. L’ultima è avvenuto ieri, lunedì 26 febbraio, nei pressi del porto di Pozzallo (RG). Gli agricoltori, riuniti nella sigla “La Sicilia alza la voce“, hanno protestano contro l’importazione di prodotti concorrenziali a danno di quello prodotto in Sicilia. I manifestanti hanno così bloccato i mezzi in transito, verificando la provenienza della merce. Dopodichè, alcune persone hanno proceduto a visionare il prodotto importato, prelevando alcuni campioni dai mezzi entrati a Pozzallo. Ciò al fine di farlo analizzare dalle strutture competenti, verificarne le condizioni e valutando il rispetto delle regole di qualità a cui è soggetto il grano siciliano.

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