Gli agricoltori non mollano la presa. Dopo le mobilitazioni delle scorse settimane, culminate in un corteo che ha coinvolto il cuore di Roma e i territori delle principali città italiane, lavoratori ed imprenditori del settore primario isolano hanno proseguito nella serie di proteste avviate a gennaio. Questa mattina infatti alcuni manifestanti presenti al presidio di Pozzallo (RG) hanno bloccato alcuni camion che trasportavano grano d’importazione dal Canada.

La protesta degli agricoltori al porto di Pozzallo

Gli agricoltori, riuniti nella sigla “La Sicilia alza la voce“, hanno protestano contro l’importazione di prodotti concorrenziali a danno di quello prodotto in Sicilia. I manifestanti hanno così bloccato i mezzi in transito, verificando la provenienza della merce. Dopodichè, alcune persone hanno proceduto a visionare il prodotto importato, prelevando alcuni campioni dai mezzi entrati a Pozzallo. Ciò al fine di farlo analizzare dalle strutture competenti, verificarne le condizioni e valutando il rispetto delle regole di qualità a cui è soggetto il grano siciliano.

“Grano canadese prodotto con sostanze chimiche”

Il grano canadese viene prodotto con l’aiuto di numerose sostanze chimiche, in particolare il glifosato – dichiara Giovanni Arato, agricoltore presenti al presidio di Pozzallo questa mattina -. Prodotti, pericolosi per la salute delle persone, soprattutto per coloro che si trovano in condizione di fragilità, e risultano più esposti ai danni. Presendiamo che vengano fatti i giusti controlli affinché tutti i siciliani possano essere perfettamente consapevoli di cosa mangiano”.

Domani nuovo presidio tra Palermo e Caltanissetta

Quella di oggi nel ragusano non sarà di certo l’ultima manifestazione degli agricoltori siciliani. Per domani infatti, martedì 27 febbraio, è atteso un nuovo presidio di lavoratori ed imprenditori del settore primario nell’area nei pressi dello svincolo di Resuttano sulla A19 Palermo-Catania. Luogo già protagonista nelle scorse settimane di altre proteste e nel quale convergeranno gli agricoltori dell’area del comprensorio delle Madonie e della provincia di Caltanissetta.

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