Gli agricoltori siciliani scendono in piazza. Sulla scia di quanto sta avvenendo in Francia, in Germania e in altri stati dell’Unione Europea, imprenditori e lavoratori del settore primario hanno deciso questa mattina di manifestare il proprio dissenso rispetto alla svalutazione del settore agricolo e delle sue risorse umane ed immobiliare, nonchè sul fenomeno dell’emigrazione di giovani siciliani verso il Nord Italia o all’estero. Due i presidi convocati oggi. Uno sulla strada stale SS189 (meglio conosciuta come Palermo-Agrigento), all’altezza dello svincolo di Bolognetta. L’altro interessa invece il comune di Poggioreale, in provincia di Trapani, dove gli agricoltori stanno procedendo in una sorta di corteo fra le strade della provincia trapanese.
Protestano gli agricoltori siciliani, presidio a Bolognetta, manifestazione a Poggioreale
“E’ un presidio organizzato dagli agricoltori, ma che interessa tutti – spiega Anthony Graziano, manifestante presente allo svincolo di Bolognetta -. Si protesta per le politiche dell’Unione Europea e dello Stato Italiano. Siamo in ginocchio e siamo costretti a svendere le nostre terre. Ma non è una protesta che nasce solo per l’agricoltura, ma per tutta la Sicilia. Il fenomeno dell’emigrazione porta via migliaia di giovani dai paesi. Si perde forza lavoro e giovani menti. Difendere la Sicilia è l’unico obiettivo che abbiamo e continueremo”.
Circa una decina i trattori portati all’altezza dello svincolo di Bolognetta. Bandiere siciliane al vento, il gruppo di manifestanti ha iniziato la protesta a metà mattinata. Esposti anche alcuni striscioni, in cui gli agricoltori chiedono risposte al mondo politico. “Noi cittadini siciliani siamo uguali a quelli di ogni altra parte d’Italia. Abbiamo diritto alle stesse risorse del Nord – dichiara Franco Calderone, agricoltore presente oggi a Bolognetta -. E’ nostra intenzione rimanere nei presidi fino a quando non avremmo una risposta. Oggi ricorre l’anniversario delle proteste del movimento dei Forconi. Se andate a vedere i manifesti, le istanze sono identiche. Non è cambiato nulla. La politica si è dimostrata inefficace”.
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