Aspettare oltre 3 anni l’aiuto previsto per chi sceglie di produrre in biologico è un paradosso. Questo avviene molte volte per l’inerzia di coloro che devono velocizzare le procedure. Allora, individuando gli attori per la soluzione, e cioè l’Agea, la Regione e i Centri di assistenza agricola, Coldiretti ha stilato un vademecum sul famoso “chi fa cosa” mettendo su una puntuale documentazione che mira a risolvere i problemi e le anomalie per tipologia.

E’ quanto afferma il presidente di Coldiretti Sicilia, Francesco Ferreri, al termine dell’incontro dei quadri dirigenti dell’Organizzazione che si è svolto stamani e che conclude la serie di riunioni sul territorio dal quale è emersa una situazione molto complessa per le tante, troppe, crisi dei comparti.

Il pagamento dell’aiuto che spetta agli agricoltori – aggiunge – non può essere più rimandato e ci auguriamo che a quanto da noi individuato venga data piena operatività senza dover assistere ai soliti “non si può fare” soprattutto perché tutti gli altri tentativi sono già falliti.

L’ortofrutta siciliana – è emerso inoltre dall’incontro – sta vivendo il fuoco incrociato delle importazioni e dei prezzi di vendita bassissimi e per questo è necessario de-secretare le destinazioni dei flussi di importazione. Occorre inoltre creare un’autorità che vigili sui meccanismi di surrettizio “riscaldamento” dei mercati con la creazione di bolle speculative e proprio questa è una battaglia che dovrà essere combattuta a tutti i livelli. Bisogna inoltre intensificare il controllo nei porti e in tutti i passaggi della filiera.

Tra le altre emergenze emerse spiccano l’accelerazione delle procedure del fondo di erogazione della Crias e per i fondi stanziati dopo il ciclone Athos del 2012 nonché la siccità delle zone interne che porterà ad una forte diminuzione del raccolto di grano.