Quaranta milioni di euro per incentivare la diversificazione delle attività delle aziende agricole e per favorire la crescita economica e lo sviluppo sostenibile nelle zone rurali, contrastando lo spopolamento di queste aree.

A tanto ammontano le risorse del bando relativo alla misura Srd03 del Psp 2023/27 pubblicato dall’assessorato regionale dell’Agricoltura. Si tratta di interventi volti alla creazione e alla valorizzazione di agriturismi, agricoltura sociale, attività educative e didattiche.

Aiuti dal 60% al 40% a seconda delle dimensioni delle aziende

Il bando prevede aiuti pari al 60% per le piccole, al 50% per le medie e al 40% per le grandi aziende. “Il governo Schifani è al fianco degli imprenditori. Un aiuto concreto per incentivare la diversificazione aziendale e favorire la creazione di agriturismi e attività sociali e didattiche nelle zone rurali”, dice l’assessore all’Agricoltura, Luca Sammartino.

Contributi per investimenti

I contributi sono concessi per investimenti destinati alla creazione di una nuova azienda agrituristica, all’ampliamento di un’attività esistente o alla diversificazione dell’offerta.

I beneficiari del provvedimento sono imprenditori agricoli singoli o associati con l’esclusione di coloro i quali svolgono esclusivamente attività di selvicoltura e acquacoltura. Le domande si potranno inviare, esclusivamente attraverso il portale Sian, dal 5 novembre al 5 febbraio.

Agricoltura al centro di battaglia in Europa

Mentre la sicilia cerca di mettere a frutto i fondi per aiutare l’agricoltura e far crescere le aziende agricole a Strasburgo e Bruxelles è in corso una battaglia per garantire futuro ai contributi comunitari nel settore.

In settimana sono stati votati due importanti provvedimenti che semplificano l’accesso diretto degli agricoltori ai contributi e ampliano le quote che siano direttamente accessibili. L’altro provvedimento riguarda l’obbligatorietà dei contratti scritti fra produttori e grande distribuzione.

C’è poi un altro tema, quello delle etichette ingannevoli e dei prodotti con nomi che richiamano altri prodotti. Fra queste c’è la battaglia al così detto Veggie Burger che vede la delegazione italiana impegnata nella tutela degli allevatori