Dai capolavori di Costa-Gavras ai più rappresentativi autori del cinema contemporaneo francese. Per una volta, la rassegna Cinémardi si rivolge al passato per riscoprire le prime quattro opere del regista franco-greco, con un sguardo rivolto anche agli artisti più originali dell’universo cinematografico d’oltralpe.
Un meraviglioso viaggio sospeso tra impegno politico, satira graffiante e un pizzico di irriverente ironia, scandito da nove appuntamenti in programma dal 22 ottobre al 17 dicembre al Cinema De Seta, ai Cantieri Culturali alla Zisa, in via Paolo Gili, 4, a Palermo. Giunta ormai alla sua nona edizione, la cinerassegna Cinémardi è organizzata dall’Institut français Palermo che ha curato la selezione delle pellicole in lingua originale con sottotitoli in lingua italiana. “Un’edizione che permetterà di vedere o rivedere i primi quattro film di Costa-Gavras (dal misconosciuto Un homme de trop al famosissimo Z) ma anche di scoprire alcune tra le commedie più fantasiose del cinema francese contemporaneo”, sottolinea Eric Biagi, direttore dell’Institut français del capoluogo siciliano.
Si parte così il 22 e il 29 ottobre con due adattamenti di fumetti: il primo, Le Poulain di Mathieu Sapin (tratto dal suo stesso libro), è una favola divertente e feroce che ci conduce negli arcani della vita politica; l’altro, Bécassine ! di Bruno Podalydès, pieno di divagazioni buffe e invenzioni visive, evoca un personaggio dell’immaginario collettivo oggi in qualche modo dimenticato.
Due commedie alle quali bisogna aggiungere Santa et Cie (l’ultimo appuntamento in rassegna il 17 dicembre), che mescola un’ironia tipicamente francese e un clima magico alla Disney e dimostra che Alain Chabat non perde la sua insolenza neanche nei panni di Babbo Natale, e Paul Sanchez est revenu ! (10 dicembre), l’ultimo film di una regista troppo rara, Patricia Mazuy (montatrice e assistente di Agnès Varda). Lavoro non classificabile che, nel suo modo di conciliare stili eterogenei, attinge all’ibridismo del cinema di Alain Guiraudie o di Bruno Dumont.
Il 5 novembre sarà la volta di Costa-Gavras: se Z e L’Aveu (3 dicembre), pamphlet di successo, resistono piuttosto bene alla prova del tempo e rimangono opere mitiche, è necessario rivedere e rivalutare Un homme de trop (12 novembre), secondo lungometraggio del regista, bocciato dalla critica e dal mercato all’epoca che, lungi dall’essere un’opera minore, ha tutte le qualità di un grande classico del film di guerra. Per quanto riguarda Compartiment tueurs (26 novembre), il primo lungometraggio dell’autore, all’epoca un successo clamoroso anche oltreoceano, è diventato oggi piuttosto raro. Il film è un colpo da maestro, a cavallo tra tradizione e modernità, e potrebbe curiosamente passare per un possibile cugino del giallo italiano (il critico e cinefilo Dario Argento se ne ricorderà qualche anno dopo quando realizzerà Profondo rosso).
Infine, Wine Calling (19 novembre), documentario pop impegnato ma non propagandista, spumeggiante e generoso come i neo-vinificatori di cui dipinge un ritratto accattivante, che ci farà scoprire il mondo dei vini naturali, e descriverà uno stile di vita basato sulla collaborazione e l’appartenenza a un gruppo. L’orario delle proiezioni è alle 21 e l’ingresso è gratuito.
Commenta con Facebook