“Stop alla raccolta delle olive laddove è iniziata, soprattutto nella Sicilia orientale e preoccupazione per l’allagamento dei terreni trasformati in vere e proprie paludi”. Lo afferma Coldiretti Sicilia che sta monitorando la situazione in tutta l’Isola dove piove da ore seppur a macchia di leopardo, peggiorando soprattutto nelle zone interne la situazione già tragica delle strade dove si moltiplicano gli smottamenti.
“Siamo di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici – sottolinea Coldiretti Sicilia – dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo”.
“L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze di questi i cambiamenti, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli – conclude Coldiretti Sicilia –. Si tratta di una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla climatologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio”.
Che il settore dell’olivicoltura sia in difficoltà è risaputo. Nel luglio scorso sono stati stabiliti degli aiuti statali finalizzati al rilancio della filiera olivicola nazionale e al sostegno della prossima campagna olearia italiana. L’iniziativa è del ministero delle Politiche agricole e della Cassa depositi e prestiti.
Si tratta di un fondo di garanzia di oltre 6,9 milioni di euro, controgarantito dal ministero e gestito dal consorzio fidi ConfeserFidi, per facilitare l’accesso a finanziamenti bancari di importo compreso fra 50mila e 2,5 milioni di euro ciascuno per una durata fino a 12 mesi, assistiti da una garanzia aggiuntiva per l’80% prestata da ConfeserFidi. Il totale di prestiti attivabili ammonta a oltre 140 milioni di euro. Le somme possono essere impiegate come attivo circolante per l’acquisto di scorte di olio e di olive “made in Italy” presso i piccoli conferitori e produttori soci.