“Segno di civiltà è senza dubbio l’aver istituito la figura del Garante del detenuto, specialmente in prospettiva di un suo recupero virtuoso alla società ma – rileva Giorgio Assenza – occorre pensare a chi ha subito quella azione violenta o truffatrice per la quale il detenuto è tale: la vittima”.

Per questo, il presidente dei Questori in Ars ha presentato un ddl che stabilisce l’istituzione del Garante regionale per la tutela delle vittime di reato.

“I delitti contro la persona ancor più che quelli contro il patrimonio – riprende il deputato-avvocato di Comiso – lasciano segni indelebili in chi li ha subiti e, troppo spesso, all’avvenuto si succedono lunghi e dolorosi strascichi fatti di esposizione mediatica, di interminabili tempi della giustizia e, in casi limite ma non troppo infrequenti, perfino di reazioni e intimidazioni malgrado l’efficiente opera delle forze dell’ordine”.

“Creiamo dunque una figura di riferimento – spiega Assenza – che sia titolare di un ufficio dedicato e aperto ai cittadini il quale fornisca assistenza pronta e gratuita a cominciare da tempi e iter della presentazione delle denunce; una struttura in grado di fornire anche sostegno psicologico e sociosanitario in anticipo sui tempi lunghissimi dei tribunali”.

Per maggior chiarezza: il secondo comma dell’articolo 2 del disegno di legge specifica che “si intende per vittima la persona offesa dal reato e, qualora questa sia deceduta, i parenti in primo grado, il coniuge, chi è legato alla persona offesa dal vincolo di adozione e chi, pur non essendo coniuge legale, era con essa stabile convivente”.

In alcune regioni italiane, come la Lombardia, esiste già il Garante per la tutela delle vittime di reato.
Una figura dunque di importanza fondamentale predisposta a dare assistenza e supporto, come detto anche psicologico, a tutte le vittime di reato che spesso attendono per anni i tempi lunghi dei tribunali e che necessitano invece di sostegno immediato.