In Sicilia i giovani scelgono l’allevamento di vacche o pecore come attività agricola principale. E’ il caso di Emanuele Nobile, 31 anni, che a Ragusa produce carne dalla Limousine, una razza bovina di grande pregio che è diventata il segno distintivo di una produzione di qualità. Ha 100 capi tutti iscritti all’albero genealogico.

Un lavoro, quello dell’allevatore, che il giovane agricoltore delegato di Coldiretti Giovani Impresa segue da anni, prima con il padre ed ora da solo e che lo porta spesso a confrontarsi con realtà di altre regionali dalle quali – afferma – usciamo se no vincitori, alla pari. La nostra tradizione allevatoriale – aggiunge – è di altissima qualità perché nelle nostre zone la zootecnia rappresenta insieme all’ortofrutta una delle attività agricole più importanti.

Un impegno difficile e faticoso ma anche pieno di soddisfazioni – prosegue – . Sveglia all’alba, controllo totale del circuito alimentare, analisi aziendale ma soprattutto passione perché sappiamo che un prodotto buono è un ottimo biglietto da visita per tutta la Sicilia e non solo per l’allevatore. Esportiamo qualità e infatti nei prossimi giorni parteciperò alla Mostra nazionale delle razze charolaise in Umbria.

Anche nel comparto ovino i giovani siciliani si distinguono. Marco Rizzo, 27 anni di Nicosia (En) questo lavoro lo ama da sempre e dopo il diploma agrotecnico ha fatto crescere le sue 500 pecore dalle quali produce latte e formaggi, che vende anche direttamente nei Mercati Campagna Amica. Amo pascolare gli animali, la vita all’aria aperta, il contatto diretto con la natura e proseguire le attività casearie è un obiettivo che perseguo ogni giorno insieme a quello della salubrità – commenta – . C’è molta attenzione verso questo comparto e spero che altri intraprendano questa strada, ma come in ogni cosa ci vuole sacrifico.