Lo comunica il sindaco che chiede alla Regione di fornire i dati aggiornati

All’ospedale di Termini Imerese riapre il reparto Covid

Da oggi riapre i battenti il reparto Covid dell’ospedale di Termini Imerese. A ufficializzare la decisione è il sindaco, Maria Terranova.

“Presso il nostro ospedale civico – scrive il primo cittadino su Facebook – riaprirà il reparto Covid che ospiterà i malati affetti da infezione da Coronovirus che necessitano di terapie ordinarie e subintensive che non possono essere praticate a domicilio. La Medicina del nostro nosocomio ospiterà al quarto piano il centro Covid e al secondo piano le degenze di malati affetti da patologie mediche non Covid”. Il sindaco spiega che la nuova rimodulazione” è stata decisa dalle autorità sanitarie” e “risponde alla necessità di ospedalizzazione derivante dal crescente numero di casi che sta interessando tutto il territorio nazionale e la Regione Siciliana in particolare”. Il Comune di Termini in base ai nuovi criteri non rientra tra quelli a cui applicare misure più  restrittive.

Il sindaco resta preoccupato per  “l’andamento della curva epidemica nella nostra regione è in rapida ascesa e ha quasi raggiunto il picco della stagione primaverile scorsa. E poi perché le autorità sanitarie regionali e il dipartimento di prevenzione non comunicano, con regolarità, i dati aggiornati del nostro Distretto 37 relativi a attuali positivi, quarantene da tracciamento, ricoveri e (speriamo mai) deceduti. Per questo motivo abbiamo inviato una nota alle sedi e agli organi competenti senza aver ricevuto, ad oggi, nessuna risposta, condividendo con gli altri Sindaci del distretto la necessità di un’azione comune.

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Ribadiamo – scrive – che l’accentramento, a Palermo, dell’Usca e dei relativi servizi finalizzati alla diagnosi, al controllo dei positivi e al monitoraggio dei contatti e l’assenza, nel nostro territorio distrettuale, di punti in cui effettuare gratuitamente tamponi antigenici ci lascia molto perplessi sulla veridicità dei dati a nostra disposizione (verosimilmente sottostimati) e sulle possibilità di controllo delle nostre strutture distrettuali periferiche. La mancata conoscenza di dati certi da parte della popolazione e una certa resistenza nei confronti della vaccinazione non ci fa ben sperare. Sembra quasi una resa”.

“Non ci resta – conclude il sindaco – che vaccinarci tutti e subito, prima dell’inizio della nuova stagione scolastica. Noi continueremo a far sentire con forza la nostra voce in tutte le sedi”.

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