Nuovo sciopero dei lavoratori ex Almaviva, a Palermo. I dipendenti del call center si sono dati appuntamento questa mattina alle 9.30 sotto la presidenza della Regione situata a piazza Indipendenza. Le sigle sindacali chiedono un incontro al presidente della Regione Nello Musumeci, al fine di promuovere un tavolo nazionale fra Covisian ed Ita, la nuova compagnia aerea nazionale. Una richiesta che arriva all’alba dell’invio di oltre 200 lettere di licenziamento per i lavoratori palermitani.
Dipendenti ex Almaviva a rischio licenziamento
Una protesta che segue a quella effettuata mercoledì 6 aprile presso la Prefettura di Palermo. Un vertice nel quale era presente anche l’assessore al Lavoro del Comune di Palermo Giovanna Marano. Tra gli argomenti al centro del tavolo, la richiesta di un vertice alla presenza degli esponenti del Governo nazionale. Richiesta reiterata da tutte le sigle sindacali in sciopero a piazza Indipendenza. Ad organizzare il sit-in gli esponenti di Cgil-Slc, Fistel Cisl, Uilcom Uil ed Ugl.
A spiegare la situazione ai nostri microfoni è Emiliano Cammarata, segretario Cgil-Slc Palermo. “La situazione è drammatica. Purtroppo, è arrivata l’ennesima doccia fredda. Covisian e Ita non sono riusciti a trovare un accordo commerciale. E, come al solito, a pagarne le spese sono sempre i lavoratori. Dipendenti che hanno già dato tanto il 21 ottobre, quando è stato sottoscritto un passaggio di clausola sociale al MISE. Ita pensa di essere al di sopra delle leggi. In questo paese, mi hanno insegnato che nessuno può stare al di sopra di esse. Siamo qui per protestare, per chiedere immediatamente un tavolo al ministero del Lavoro che riporti gli attori interessati alle loro responsabilità”.
Futuro a rischio per oltre 500 dipendenti
Un accordo costato tanto ai lavoratori, dopo mesi intensi di trattativa. Documento che, almeno per il momento, pare aver subito un arresto. Stop che sta mettendo nuovamente a rischio il futuro occupazionale dei dipendenti ex Almaviva. Fatto rappresentato dal segretario regionale Ugl Claudio Marchesini. “Pur di mantenere il posto di lavoro, siamo riusciti ad infilare una clausola sociale in un accordo dove non era neanche prevista. Così avevamo salvato tutto il perimetro occupazionale. Non è possibile che dopo sei mesi i 217 lavoratori passati in Covisian hanno ricevuto la lettera di licenziamento l’altro giorno, mentre altri 300 lavoratori di Almaviva sono a cassa integrazione a zero ore, non sapendo che decisione l’azienda prenderà. Il Governo deve prendersi le proprie responsabilità, in quanto era presente al tavolo”.
Presa di responsabilità dei vertici nazionali che chiede anche Arianna Gallo, rappresentante sindacale Ugl in Covisian. “Noi chiediamo innanzitutto trasparenza. Richiediamo che il tavolo ministeriale si faccia garante dell’accordo sottoscritto con sacrifici. Che ci diano motivazioni e spiegazioni, nonchè che metta accordo fra Ita e Covisian”.
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