“Avevamo fatto un dibattito molto sereno, alcune cose della sua replica non mi sono particolarmente gradite, e lo dico con sincerità. Alcuni interventi sono stati nei confronti dei parlamentari non sempre identici. Purtroppo non sempre quello che ha detto corrisponde alla verità dei fatti, alcuni parlamentari sono stati profondamente delusi per comportamenti suoi iniqui“. Così il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, rivolgendosi al governatore Nello Musumeci a conclusione della sua controreplica agli interventi in aula dei deputati all’Ars.

Musumeci, all’Ars né santi né diavoli

“So che i partiti sono essenziali nella democrazia e sono stato sempre leale, sempre, a volte anche oltre. Sono convinto che in questa fase dobbiamo parlare con i partiti e dobbiamo confrontarci col Parlamento, forse è mancata la presenza del presidente in quest’aula, me ne rendo conto ma chi mi conosce sa che ho lavorato sempre senza un giorno di ferie e se non ero in aula non facevo viaggi all’estero. Avrei dovuto condividere di più, ma c’è stata qualche caduta di stile, qualche pregiudizio da quella tribuna e anche fuori dall’aula. Ma in quest’aula non ci sono ne santi ne diavoli, ma persone con le proprie ambizioni, le proprie paure, le proprie fragilità, il proprio coraggio: ognuno cerca di dare risposte nel nostro territorio”. Così il governatore Nello Musumeci nella sua controreplica rivolgendosi al deputato autonomista Roberto Di Mauro.

Calderone a Musumeci, patto non prevedeva rinnovo

“Il patto stipulato tra Musumeci e la coalizione del centrodestra non è mai stato tradito ma non prevedeva il rinnovo ne tacito ne espresso, questo lo discuteremo al momento opportuno. Certamente in questo non ci faremo condizionare da notai romani. Ha avuto a disposizione una pattuglia di assessori di tutto rispetto, che mai si sono tirati indietro”. Così il capogruppo di Forza Italia, Tommaso Calderone, nel suo intervento all’Ars rivolgendosi al governatore Nello Musumeci.

Musumeci si rivolge a Calderone, ma lui lo contesta

“Sulla lealtà di Forza Italia, e di altri partiti, non ho mai avanzato dubbi. Non ho voluto che ci fosse gente dietro la mia porta. Se lei qualche volta si fosse trovato nei comuni dove io ero in visita ufficiale avrebbe notato quanto rispetto abbia riservato a tutti i parlamentari. Ho voluto che nessun parlamentare fosse dietro la mia porta, perché un parlamentare fissa l’orario e il giorno per incontrare il presidente della Regione”. Così il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, replicando al capogruppo di Forza Italia, Tommaso Calderone.

Dai banchi Calderone ha contestato queste dichiarazioni di Musumeci.

Musumeci all’Ars, mi scuso per alcune parole

“Mi sono scusato per le parole andate oltre la mia volontà e questo lo fanno le persone coraggiose e per bene. Ho tanti difetti ma quest’aula può dire ad alta voce che questo presidente, come tanti altri prima di me, è una persona per bene. Se sono inadeguato o inadatto lo diranno i siciliani ma questa squadra di governo ha fatto quello che si poteva fare in una condizione di estrema difficoltà”. Così il presidente della Regione, Nello Musumeci, nella sua controreplica all’Ars.

“Nessuno vuole andare a casa”

“Nessuno vuole andare a casa in anticipo, tranne che non lo voglia il Parlamento che si assume la responsabilità di questa decisione, ma se tutti vogliamo lavorare con buona volontà credo che abbiamo la possibilità nei prossimi sette mesi di portare a consuntivo iniziative che saranno utili a questa terra per uscire dal pantano”, ha detto Musumeci.

Musumeci, mio intervento non legato a ricandidatura

“Gli argomenti legati alla ricandidatura prescindono da questo dibattito, nei giorni scorsi ho letto tutto e il contrario di tutto sulla stampa, mi spiace: io non ho fatto alcuna dichiarazione. In queste settimane gli assessori hanno lavorato, hanno lavorato anche i dipartimenti.
Questa sera non ho parlato di cose coniugate al futuro, ho solo illustrato quali sono gli adempimenti che per logica di calendario ricadono in questo periodo, come la legge di stabilità”.

Domani altra seduta incandescente

“Per domani avevamo stabilito il dibattito sul Pnrr, l’assessore Cordaro mi ha chiesto di rinviare a martedì, ma domani ci saranno le mozioni stabilite e le dibatteremo. Non c’è dubbio che affronteremo le mozioni del capogruppo di Fi Tommaso Calderone (revoca dell’incarico a Tuccio D’Urso, soggetto attuatore emergenza Covid) e del Pd-M5s sul Pnrr. Appuntamento alle 17”. Così il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, prima di chiudere la seduta.

La decisione di Miccichè sembra avere spiazzato il governo. “Io non ci potrò essere, l’avevo comunicato”, ha detto l’assessore all’Economia, Gaetano Armao. La seduta di domani si preannuncia incandescente.

Articoli correlati