Roberto Lagalla verso un ‘campo largo’ in salsa siciliana. Visto che il centrodestra non si decide a firmare il lasciapassare e anzi potrebbe ‘mollare’ il candidato Udc, Gianfranco Miccichè prende in mano la palla e bussa a sinistra dove trova una porta già semi aperta.

L’assessore regionale verso il ‘modello Draghi’

L’assessore regionale alla Formazione professionale e alla pubblica Istruzione nonché esponente dell’Udc Roberto Lagalla, già lanciatosi nell’agone quale candidato a sindaco di Palermo ma non ancora sposato da tutti i partiti del centrodestra, punta ad allargare la propria maggioranza

La tentazione del ‘modello Draghi’

E’ forte la tentazione di replicare a Palermo il così detto ‘modello Draghi’, dunque una maggioranza trasversale ed ampia che superi gli schieramenti tradizionali di centrodestra e centrosinistra. Ma per farlo occorre parlare

Riunione del candidato con Miccichè e Barbagallo

Così, dopo qualche passaggio politico, si sta tenendo in queste ore la prima riunione riservata ‘trasversale’. Al tavolo del confronto potrebbe, se non oggi in un prossimo futuro, vedere la luce una sorta di alleanza rosso azzurra ma non di tipo calcistico. Con Lagalla, infatti, si stanno confrontando da un lato Gianfranco Miccichè, coordinatore di Forza Italia in Sicilia e dall’altro Anthony Barbagallo, segretario regionale del Pd

La replica

Il mandato verso l’allargamento

D’altronde nel Pd il mandato verso un allargamento alle forze del centro era venuto al segretario anche dall’ultima riunione del partito. Guardare al centro e comunque oltre i confini della coalizione di centrosinistra era stata una precisa scelta anche se non  sempre condivisa dalle segreterie locali a cominciare proprio da quella palermitana

Micciché da tempo tentato dal dialogo col Pd

Dal lato opposto della barricata, poi, non è una novità che per Gianfranco Miccichè l’allargamento della coalizione ed il dialogo con il Pd, oggi cosa diversa dallo storico partito della sinistra italiana, è un pallino che si porta dietro da tempo

Dialogo aperto

Nulla di deciso ma dialogo aperto a 360 gradi, dunque e un incontro importante per trovare la quadratura di un cerchio proprio quando i tempi cominciano ad essere davvero stretti

I conti da fare con i 5 stelle

Contro il ,’campo largo’ si schiera una parte importante dei 5 stelle e soprattutto il possibile candidato Giampiero Trizzino che appena ieri si era espresso in maniera chiara

“È stato già impegnativo lavorare ad una coalizione che tenesse insieme M5s, Pd e Sinistra. Lo abbiamo fatto con non poche difficoltà, ma lo abbiamo fatto” diceva Giampiero Trizzino.

“Abbiamo scelto di comune accordo di aprire a coloro che, seppur non appartenenti a movimenti politici consolidati, si sono distinti per l’impegno profuso per la città, come Mariangela Di Gangi e gli attivisti di ‘Facciamo Palermo‘. Ma allargare senza criterio le maglie a forze diverse da queste, è un errore” concludeva.

Il rischio isolamento per i 5 stelle

Il rischio che una parte importante dei 5 stelle percepisce è quello dell’isolamento se si concretizzasse una simile alleanza. Un rischio percepito da molti ma non da tutti nel Movimento attualmente in grande confusione a partire dal livello nazionale dopo la sospensione del nuovo Statuto

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