“Da anni ve lo diciamo, il sistema è sbagliato! Alternanza scuola-lavoro omicidio di Stato”: questa è la frase scritta sullo striscione che da questa notte campeggia davanti la sede dell’assessorato Regionale dell’Istruzione e della Formazione.

La tragica morte di Lorenzo Parelli

Il riferimento è alla tragica morte di Lorenzo Parelli, “giovane studente morto ammazzato in fabbrica durante lo svolgimento del suo ultimo giorno dell’Alternanza Scuola-Lavoro”. Un’azione comunicativa realizzata dagli studenti e le studentesse di A.P.E.- assemblea popolare ecologista, realtà cittadina nata dal basso che, riconoscendo l’intersezionalità delle lotte e la matrice culturale e sociale che sta alla base della crisi climatica, ha deciso di dotarsi dell’arte militante come uno dei suoi strumenti di lotta.
A Udine l’atmosfera è rovente dopo la morte di Lorenzo Parelli, un ragazzo di 18 anni ucciso venerdì scorso da una trave d’acciaio nello stabilimento metalmeccanico Burimec, a Lauzacco. Lorenzo stava svolgendo le ultime ore del suo stage di alternanza scuola-lavoro.

“Uno strumento ignobile”

Dicono i militanti: “L’alternanza scuola-lavoro è ignobile! Strumento attraverso cui il sistema riesce ad estrarre forza-lavoro già dalla fase di formazione scolastica, essa ci dice quanto stretto sia il legame tra formazione e sfruttamento. Non possiamo accettare che la scuola, un momento per noi importantissimo di crescita personale, venga messa al servizio del profitto di qualche azienda con la complicità della politica. A chiare lettere diciamo che la responsabilità di questa morte è di Matteo Renzi e del Partito Democratico, promotori nel 2015 della riforma Buona Scuola. Così come allora eravamo in piazza per manifestare il nostro dissenso allo smantellamento della scuola pubblica e la messa al lavoro gratuita degli studenti e delle studentesse attraverso l’aumento dei tirocini non retribuiti, anche oggi a gran voce diciamo che siamo stanchi di un modello socio-politico-economico che sfrutta, uccide e distrugge il pianeta in nome del profitto. La morte di Lorenzo è la diretta conseguenza di un sistema che fin da piccoli e piccole ci educa a sfruttare corpi e territori in nome del capitale”.

“Ciò che è successo a Lorenzo non accada più a nessun altro”

“Non possiamo accettare che il momento della formazione venga contaminato dalle logiche produttiviste ed estrattiviste portate avanti proprio da quelle aziende responsabili dei più grandi disastri ambientali contemporanei e che spesso vengono scelte come partner per la PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento, ndr). La morte di Lorenzo non può essere dimenticata, da noi non lo sarà di certo e ci batteremo affinché venga abolita la PCTO e ciò che è successo a Lorenzo non accada più a nessun’altro”, concludono i militanti.

Articoli correlati