Nella notte gli studenti e le studentesse del Fronte della Gioventù Comunista (FGC) hanno affisso davanti all’ufficio scolastico regionale uno striscione di protesta verso le scelte del governo e dell’amministrazione comunale sulla ripartenza della scuola.
Il rientro a scuola in presenza
Nella giornata di ieri, la riunione dei sindaci siciliani, in linea con le indicazioni del governo, ha disposto il rientro a scuola in presenza per tutte le scuole che si trovano in zona gialla.
“Estremo disagio e pericolo”
Si legge in una nota degli organizzatori della protesta: “Migliaia di studenti a Catania e provincia torneranno tra i banchi in una condizione di estremo disagio e pericolo data la crescita esponenziale dei contagi. Sebbene in queste settimane il ministro dell’istruzione Bianchi si sia detto più volte soddisfatto del lavoro svolto per un rientro in sicurezza, gli studenti sono coscienti di come la realtà dei fatti sia ben diversa dalla narrazione favoleggiante del governo. Basterebbe soltanto dare un’occhiata ai dati per accorgersi della concretezza delle preoccupazioni degli studenti: nell’anno scolastico 2020/2021 i focolai a scuola sono stati 13.410 con più di 216.000 studenti contagiati e 1,4 milioni in quarantena”.
Il disastro delle istituzioni
E ancora: “Oggi si cerca di mascherare il disastro delle istituzioni scaricando la responsabilità del picco pandemico sugli studenti e sulla “troppa libertà concessagli durante le vacanze di natale”. Il tentativo è quello di far passare il messaggio di una scuola sicura, ma popolata da studenti incoscienti che non rispettano le norme covid al di fuori della stessa. Nulla di più falso”.
La dad non è la soluzione
Proseguono gli organizzatori della protesta: “Gli studenti e le studentesse sanno bene che la DAD non è la soluzione, e che l’unico modo per garantire a tutti un rientro a scuola veramente in sicurezza sia predisporre tamponi e mascherine ffp2 gratis per gli studenti e i lavoratori della scuola, avviare un serio tracciamento dei contagi e implementare il trasporto pubblico per assicurare il distanziamento sui mezzi”.
Il diritto allo studio e il diritto alla salute
Concludono gli studenti: “Siamo entrati nel terzo anno di pandemia e l’approccio emergenziale del governo non è più tollerabile. In tutta Italia tanti studenti si stanno già mobilitando per conquistare il rientro in sicurezza. Anche a Catania ci attiveremo nelle prossime settimane e lotteremo perché il diritto allo studio e il diritto alla salute di nessuno studente vengano calpestati”.
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