Il banco dei pegni del gruppo Unicredit si prepara ad essere ceduto al gruppo austriaco Dorotheum, tra i leader di mercato a livello continentale. La notizia, non commentata dall’istituto di credito, ha messo in apprensione i 50 lavoratori siciliani impiegati nelle sedi di Palermo, Catania e Messina, ma anche gli addetti degli sportelli ospitati nelle filiali Unicredit di Agrigento, Caltanissetta, Gela, Mazara del Vallo, Trapani, Siracusa e Caltagirone.
L’operazione era allo studio da tempo, ma solo nelle ultime settimane sarebbero stati definiti tempi e modalità che porteranno alla dismissione delle attività, tanto è vero che soltanto l’altro ieri il dossier sarebbe stato sottoposto al board del gruppo guidato da Jean Pierre Mustier.
Critici i sindacati siciliani: “Non comprendiamo la mancanza di chiarezza di Unicredit – affermano Giuseppe Angelini, Gabriele Urzì, Elia Randazzo e Salvatore Li Castri, dirigenti sindacali rispettivamente Fabi, First/Cisl, Fisac/Cgil e Uilca – visto che parliamo di un settore che ammonta a circa 200 milioni di euro di impieghi, 35 filiali in tutta Italia e che solo a Palermo occupa 40 lavoratori che vivono una forte incertezza sul loro futuro lavorativo ormai da mesi da quando – sottolineano i sindacati – funzionari della Dorotheum hanno “visitato” le nostre strutture per visionare le nostre procedure lavorative”.
Il settore, si fa notare da più parti, è attivo e produce utili al gruppo bancario dunque la cessione risulta incomprensibile come scelta aziendale ma dai sidnacati sottolineano come sia impossibile comprenderne i motivi vista la riluttanza di Unicredit a spiegarli
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