Nuovo processo per Silvana Saguto, l’ex magistrato presidente della sezione misure di prevenzione condannata in via definita a sette anni e 10 mesi per corruzione. Il nuovo processo sarà celebrato sempre a Caltanissetta.

Processo inizia il 5 giugno, accolta istanza imprenditori Virga

Mercoledì 5 giugno, l’ex presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, tornerà a sedere sul banco degli imputati con l’accusa di falso in atto pubblico. Lo ha deciso il gup che ha accolto l’istanza della difesa degli imprenditori Virga i cui beni vennero sequestrati nove anni fa proprio dalla sezione allora presieduta da Silvana Saguto.

Secondo la tesi dell’avvocato Luca Inzerillo – accolta dal giudice nisseno dopo due richieste di archiviazione della procura – il provvedimento di sequestro non fu adottato in forma collegiale come prevede la legge, ma venne deciso soltanto dalla Saguto. Fu uno dei sequestri più cospicui in Italia, valutato allora in un miliardo e 600 milioni di euro – dissero gli investigatori della Dia in conferenza stampa. Gli imprenditori Vincenzo e Carmelo Virga e i loro familiari, hanno avuto restituiti i beni le società in stato fallimentare. Anche loro vittime – sostiene il legale – di quel sistema clientelare dei beni confiscati gestito da Silvana Saguto e dal suo cerchio magico.

Amministratore Virga assolto da ultime accuse

A metà dicembre scorso, la terza sezione del tribunale di Palermo presieduta da Fabrizio La Cascia ha assolto l’ex amministratore giudiziario Walter Virga, coinvolto nel processo sul sistema Saguto e già scagionato in ottobre da ogni contestazione, anche in quella sede, dalle accuse riguardanti presunte irregolarità nell’assegnazione e nella gestione di una consulenza, a un docente universitario di diritto privato, Luca Nivarra.

Il processo contro quest’ultimo riguardava anche un’ipotesi di appropriazione indebita, su cui il professore ha ottenuto l’applicazione della prescrizione, assieme all’avvocato Fabrizio Morabito. I giudici hanno accolto le tesi degli avvocati Enrico Sorgi, legale di Virga, Lillo Fiorello, che assisteva Nivarra, e Giovanni Di Benedetto, difensore di Morabito. Nel dibattimento erano parte civile gli imprenditori Rappa, assistiti dall’avvocato Raffaele Bonsignore, e gli eredi di Bartolomeo Sapuppo, rappresentati dall’avvocato Andrea Dell’Aira.

Pur applicando la formula un tempo dubitativa, oggi abolita, nei confronti di Virga e Nivarra i giudici hanno utilizzato la formula perché il fatto non sussiste. I pm Claudia Ferrari e Francesca Dessì si sono riservate la possibilità di ricorrere in appello.

La vicenda era una parte dell’inchiesta sull’ex presidente della sezione Misure di prevenzione del tribunale di Palermo, Silvana Saguto, radiata dalla magistratura e che dal 19 ottobre scorso sta scontando la pena inflittale a Caltanissetta: in quella stessa data, nei confronti di Virga, la Cassazione aveva annullato senza rinvio le residue condanne, mandandolo assolto da tutto.