La Procura di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio dei vertici dell’Amap per lo scandalo della malagestio dei depuratori. Si tratta di 5 indagati: figure di spicco quelle di Maria Prestigiacomo, ex presidente Amap ed ex assessore di Palermo, e dell’attuale amministratore unico della municipalizzata Alessandro Di Martino. Con loro ci sono poi i dirigenti Angelo Siragusa, Adriana Melazzo e Dorotea Vitale, responsabili a vario titolo degli impianti. Fissata al prossimo 9 marzo l’udienza preliminare nel corso della quale il Gip dovrà decidere se rinviare a giudizio gli indagati.

Il caso

Il caso scoppiò nell’estate del 2021 e fu bufera sull’Amap ,la partecipata del Comune di Palermo che si occupa delle risorse idriche, quindi dell’acquedotto e della distribuzione ma anche delle fognature e della depurazione. Servizio che gestisce non solo a Palermo ma anche in un’altra trentina di Comuni della provincia. I carabinieri notificarono oltretutto un’ordinanza di commissariamento nei confronti della stessa società per il servizio di ambiente e depurazione. La misura cautelare fu disposta dopo un’indagine dei carabinieri forestali e dalla stazione di Balestrate. Verifiche che si incentrarono sulla gestione tecnico-operativa dei depuratori delle acque reflue urbane di Acqua dei Corsari a Palermo e dei comuni di Balestrate, Carini e Trappeto.

Le indagini

I pubblici ministeri Bruno Brucoli e Andrea Fusco hanno coordinato le indagini. L’Amap per questo scandalo dei depuratori è indagata come persona giuridica. E’ contestato il reato ambientale per avere provocato l’inquinamento in un’area protetta e cioè quella del golfo di Castellammare.

I lavori

Proprio dopo questo scandalo la Regione accelerò al massimo l’iter per arrivare ad avviare i lavori di potenziamento dei depuratori. Nel settembre scorso fu aperto il cantiere per il raddoppio del depuratore di Acqua dei Corsari, la più importante delle opere previste a Palermo in campo fognario-depurativo. La struttura guidata dal commissario unico per la depurazione dispose la consegna definitiva dei lavori alla ditta affidataria. Ora si potrà realizzare un impianto da 880 mila abitanti equivalenti, capace di coprire il territorio di Palermo, di Altofonte, Ficarazzi, Villabate e della frazione di Portella di Mare del comune di Misilmeri. Intervento affidato alla Dondi Costruzioni SpA che avrà 648 giorni per completarlo grazie ad un importo di 22,2 milioni di euro per la commessa.

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