Numeri ballerini sui conti di Amat. Il Consiglio d’Amministrazione dell’azienda, guidato dal presidente Giuseppe Mistretta, si trova da settimane alle prese con l’approvazione del bilancio 2022. Il via libera definitivo dovrebbe arrivare venerdì pomeriggio, anche se si rischia un netto passivo.

Chiaramente, si parla solo di previsioni. Il dato definitivo potrà darlo solo e soltanto l’approvazione del bilancio 2022. Passivo nel quale però potrebbero rientrare i 12 milioni dei fondi per compensare le criticità causate dall’emergenza covid (sui quali si è aperto da mesi un caso con la Regione Siciliana), poco meno di un milione relativi ad una serie di consulenze effettuate da una commercialista palermitana e ai servizi offerti da un call center durante la pandemia, nonchè i 3 milioni relativi al mancato versamento dell’IVA sugli introiti derivanti dal rilascio dei pass ZTL.

Sotto accusa i rapporti fra Amat e Sispi, l’affondo di Giulia Argiroffi

Ad occuparsi della gestione telematica del rilascio dei pass è la Sispi, società che si occupa dei servizi informatici per conto del Comune di Palermo e di Amat. In tal senso, l’azienda di trasporto pubblico locale è l’unica ad avere una simile partnership fra tutte le Partecipate comunali. Ed è proprio sui rapporti fra Amat e Sispi che rischia di aprirsi l’ennesimo caso politico. A lanciare il guanto di sfida è la consigliera comunale Giulia Argiroffi. L’esponente di “Oso” ha fortemente criticato la gestione dei rapporti fra le due società del Comune durante la discussione del nuovo contratto di servizio di Sispi in Consiglio Comunale

Un via libera contestato da Giulia Argiroffi ai nostri microfoni, anche per le conseguenze che a giudizio dell’esponente di “Oso” ciò potrebbe avere sul destino di Amat. “È sembrato paradossale discutere in aula del contratto di servizio di Sispi, ascoltando l’assessore Ferrandelli e la presidente Gaballo vantarne bilanci e prestazioni, mentre in contemporanea si apriva il CdA in Amat per discutere dei suoi enormi buchi di bilancio che la mettono a serio rischio fallimento, trascinando nel baratro il Comune con il suo piano di riequilibrio”.

“Inquietanti sbilanciamenti in favore di Sispi”

La consigliera comunale punta il dito sugli introiti che vedono coinvolte sia Amat che Sispi, accusando l’Amministrazione Comunale di “inquietanti sbilanciamenti. Gli introiti della ZTL – aggiunge -, istituiti dall’ex sindaco Orlando proprio come ‘tassa occulta per pagare i costi del tram in Amat’, sono andati in misura abnorme alle tasche di Sispi invece che a quelle di Amat. Ciò sulla base di accordi che rimandano ad allegati che a loro volta rimandano ad allegati”.

A tal proposito, dichiara Giulia Argiroffi, “sia la presidente Gaballo che il direttore Morreale hanno continuato a negare i dati sui veri guadagni di Sispi, che vanta ricchezze a discapito di Amat. A ulteriore beffa, oltre al danno economico, Sispi corrisponde ad Amat un pessimo servizio in termini di prestazioni. Basti pensare ai risultati ottenuti dall’app Muoversi a Palermo. Quello che ci preoccupa e molto – conclude Giulia Argiroffi – è l’ostinazione di Sispi che da anni nega l’accesso ai dati. Cosa sta nascondendo Sispi? Quanto pesano i dati negati sulla crisi di Amat?“, si chiede politicamente la consigliera comunale.

Il passivo strutturale di Amat e il tram

Al di là dell’attacco dell’esponente di “Oso”, il bilancio 2022 di Amat si chiuderà comunque in negativo. L’azienda potrebbe registrare una perdita compresa fra i 6 e i 22 milioni di euro. Le voci in tal senso sono discordanti. Alcune passività sono ormai consolidate. Su altre invece il Comune sta provando a lavorare per eliminarle dal pesante conto che pesa sulle spalle di Amat. Con riguardo alla composizione del passivo, lo stesso vede una perdita strutturale di sei milioni di euro. Una voce sulla quale si registra un’incidenza dei costi sostenuti per la gestione del sistema tram di Palermo.

Il duro braccio di ferro con la Regione

Ci sono poi i dodici milioni di euro relativi ai cosiddetti fondi del “vuoto per pieno” del periodo pandemico. Soldi riconosciuti dallo Stato alle azienda di trasporto pubblico locale per i danni causati dalle limitazioni imposte durante l’emergenza covid. Da Palazzo dei Normanni erano stati erogati in precedenza circa 8 milioni di euro (fondi con i quali Amat ha registrato un sostanziale attivo sul bilancio 2021). Oggi però, gli uffici della Regione li rivogliono indietro, mettendo un veto anche sulla restante quota da erogare di circa 4 milioni di euro. Una presa di posizione di cui si è parlato in una lettera inviata al Comune lo scorso 7 marzo. Per sbloccare la situazione, i tecnici regionali attendono una norma da votare all’Ars che chiarisca, una volta e per tutte, l’interpretrazione da dare alla legge nazionale.

La mazzata dei pass ZTL e delle consulenze

Ci sarebbero inoltre da considerare i 3 milioni di euro per il mancato versamento dell’IVA sui pass ZTL rilasciati dal 2016 ad oggi. Richiesta notificata qualche giorno fà dall’Agenzia delle Entrate e alla quale Amat dovrà far fronte in qualche modo. Da capire se tali passività verranno conteggiate o meno nell’esercizio 2022. Spese alle quali, secondo quanto affermato dalla consigliera comunale del M5S Concetta Amella nella giornata di ieri, si potrebbero aggiungere altri grattacapi. Fra queste, un conto da 450.000 euro richiesto da una commercialista palermitana per onorari vari e una spesa da 300.000 euro per i servizi offerti da un call center ad Amat durante il periodo covid.

Non c’è nessun pericolo fallimento per Amat

Insomma, un salasso che potrebbe erodere (almeno per il momento) il capitale sociale di Amat. Stante così le cose, sarebbe  scongiurata ogni ipotesi di fallimento. A chiarirlo è stato il Capo Area degli uffici del Controllo Analogo del Comune di Palermo Roberto Pulizzi. Durante la seduta dedicata al nuovo contratto di servizio di Sispi, il dirigente di Palazzo delle Aquile ha infatti chiarito che, comunque vadano le cose, il saldo negativo relativo al bilancio 2022 non supera i 2/3 del patrimonio netto. Fatto che, unito alla circostanza di un attivo previsto da 1,3 milioni sul bilancio 2023, non mette a rischio la continuità aziendale.

Gli scenari possibili sul bilancio 2022

Comunque vada, il dato resta. Il bilancio 2022 si chiuderà in negativo. In teoria, l’azienda potrebbe mettere in campo un proroga per posticipare l’approvazione del documento contabile. Ma se invece, come sembra, il documento verrà approvato venerdì pomeriggio, gli scenari potrebbero essere due. In caso di riconoscimento delle risorse richieste dal Comune di Palermo da parte della Regione Siciliana, Amat potrebbe chiudere i conti dell’annualità 2022 con un passivo compreso fra i 6 e i 9 milioni (al netto o meno del mancato versamento IVA sui pass ZTL). Un conto salato ma accettabile, compatibile con quanto messo da parte da Palazzo delle Aquile in sede di bilancio di previsione 24-26. Un saldo negativo che potrebbe diventare addirittura di 21 milioni qualora le somme del cosiddetto fondo “vuoto per pieno” dei mezzi pubblici non arrivassero da Palazzo dei Normanni. Un’ipotesi tutt’altro da escludere visto che, ormai, servirà comunque un intervento legislativo dell’Ars sulla questione.

Le refluenze sul piano di riequilibrio del Comune

In quest’ultimo caso, Amat potrebbe sopravvivere facendo ricorso al proprio capitale sociale. Ma le difficoltà economiche di Amat potrebbero non esaurire qui i propri effetti negativi. E’ chiaro infatti che, un simile saldo negativo dell’azienda, potrebbe avere delle refluenze future anche sul piano di riequilibrio ai cui è soggetto attualmente il Comune di Palermo. Fatto per il quale gli uffici di Palazzo delle Aquile avrebbero comunque tempo fino a giugno, termine entro il quale dovrebbe essere varato il rendiconto 2023. Se per allora l’Amministrazione guidata da Roberto Lagalla non avrà risolto la questione, si renderà necessario mettere da parte  altri 15 milioni rispetto ai 6 attualmente presenti nel fondo accantonamenti.

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