Torna l’incubo delle file di ambulanze Covid19 in attesa di poter ricoverare i pazienti contagiati
Una decina di ambulanze Covid19 in coda al Cervello
Ambulanze in fila davanti al pronto soccorso dell’ospedale Cervello. Aumentano i ricoveri e la pressione nelle aeree di emergenza degli ospedali palermitani. Anche oggi i sanitari del 118 sono impegnati nel trasporto di decine di pazienti che positivi al Covid19 necessitano del ricovero.
Tanto che molte ambulanze sono state dirottate nell’ospedale di Partinico. “Siamo nella stessa situazione del precedenti ondate – dicono i sindacati del 118 – Le ambulanze restano in coda e non riusciamo a consegnare i pazienti ai pronto soccorso. Oggi per tutta la giornata si sono formate lunghe fila davanti agli ospedali. La situazione è serie perché servono nuovi posti per i ricoverati. Al Cervello ormai l’ospedale ha completato i posti e al Civico è stato riconvertito un reparto che ancora deve entrare in funzione”.
Tra l’altro in questo reparto due medici in servizio sono stati dirottati all’ospedale Cervello.
“Proprio mentre ci stiamo attrezzando ad aprire 30 posti letti – dicono dal reparto – vengono a mancare due unità. Una decisione che rende ancora più complessa l’attività e l’assistenza ai pazienti”.
In crisi i reparti dell’Ospedale dei Bambini
Nell’ospedale ‘Di Cristina’ di Palermo, noto come l’ospedale dei bambini proprio perché dedicato ai più piccoli in età pediatrica, dal primo gennaio ad oggi sono stati 15 ricoveri di bambini per sintomi da Covid19.
La pandemia dei bambini
“L’incremento dei ricoveri è notevole – dice Roberto Colletti, direttore generale dell’azienda Arnas Civico Di Cristina, non mi risulta che ci siano allo stato bambini in terapia intensiva per fortuna ma i nostri numeri sono più o meno quelli relativi alla media del Paese”.
Ricoveri in aumento esponenziale
I ricoveri sono aumentati in modo esponenziale conferma anche Marilù Furnari, direttore di presidio dell’ospedale dei Bambini ‘Di Cristina’ di Palermo: “I ricoveri sono aumentati in modo esponenziale da ottobre, quando ne avevamo avuti 3, a novembre 9 e poi a dicembre 58, 40 dei quali avvenuti tra il 24 e il 31 dicembre”.
Pazienti anche al di sotto dei 5 anni
“I pazienti, alcuni al di sotto dei 5 anni, stanno ricoverati in media due-tre giorni – aggiunge Furnari – presentano sintomi che riguardano le prime vie aeree, bronchite, polmonite, febbre e vomito, cefalee, diarree”. E l’appello alle vaccinazioni viene rinnovato: “Bisogna ampliare le vaccinazioni tra gli adulti – sottolinea Furnari – e accelerare senza indugi con le vaccinazioni pediatriche, è fondamentale”.
La corsa del contagio
Il contagio da Covid19 in Sicilia continua a crescere ad un ritmo senza precedenti. In una regione appena entrata in zona gialla sembra proprio che la zona arancione non si potrà evitare. Bisogna solo comprendere se arriverà fra una o due settimane e lavorare per evitare la zona rossa. Se non si riesce a frenare il contagio anche quella arriverà entro un mese o poco più.
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