Quattro milioni e 800mila euro per raggiungere almeno mille famiglie palermitane in condizioni di disagio ( a Palermo sono 20mila i nuclei in condizioni di povertà assoluta), destinando loro con cadenza mensile 400 euro con l’ausilio di una moneta complementare.

E’ questa la formula studiata dai 5stelle per attivare in via sperimentale anche a Palermo il reddito di cittadinanza, dopo Pomezia e Livorno, due città amministrate dai Cinquestelle. Ad illustrarla, nel corso di una conferenza stampa nella sede del comitato elettorale del M5S è stato il candidato sindaco dei Cinquestelle Ugo Forello, insieme all’assessore designato alla Partecipate e al portavoce al Senato Vito Crimi. I 5stelle hanno già predisposto uno schema di regolamento istitutivo della misura, che conta di nove articoli, prevede l’introduzione di un reddito di solidarietà attraverso interventi straordinari a sostegno dei cittadini meno abbienti. A beneficiarne saranno i cittadini residenti a Palermo da almeno 5 anni, con un Isee massimo di 6.500 euro e un patrimonio mobiliare che non superi i 5mila euro. I destinatari saranno iscritti ai centri per l’impiego e non dovranno disporre di altri sussidi ed entrate statali. La proposta, che privilegia i nuclei familiari con figli minori e le famiglie monogenitoriali, prevede altresì la possibilità che i percettori del reddito di cittadinanza sperimentale dovranno svolgere attività socialmente utili per sei ore la settimana.

Tra le novità l’introduzione di un circuito di moneta locale ‘complementare’ da spendere nelle piccole e medie imprese che vorranno aderire al progetto. “Quella del reddito sperimentale di cittadinanza è una delle proposte più importanti che il M5s intende realizzare a Palermo – ha spiegato Forello – e alla quale abbiamo lavorato molto e attueremo quando saremo amministrazione di questa città. Puntiamo a un sostegno iniziale per almeno mille famiglie. Introdurremo strumenti di pagamento complementari all’euro, sulla scia di quanto fatto a Napoli, attraverso convenzioni specifiche con piccole e medie realtà di quartiere, per un paniere composto da alimenti, libri, vestiti, farmaci. Ad essere escluse dalle convenzioni saranno le grandi catene o chi, per esempio, avra’ macchinette d’azzardo”. “Conieremo una moneta locale – ha continuato- che permetterà l’avvio di un’economia circolare. In tal modo queste risorse saranno reimpiegate nelle piccole e medie imprese della città e per farlo stipuleremo convenzioni tra il Comune e le piccole attività locali”.

“Attiveremo un circuito virtuoso il nostro è un progetto di rivoluzione culturale, economica e sociale della città”. Riferendosi alla copertura economica della misura Forello ha sottolineato come: “la misura sarà finanziata integralmente tagliando gli sprechi”. “Per farlo – ha aggiunto abbiamo previsto un sistema di controlli e verifiche durante l’erogazione per evitare al massimo le frodi a danno casse del Comune”. “Nell’ultimo triennio abbiamo registrato voci anomale di spesa – ha sottolineato Maria Alessandra Costantino, assessore designato alle Partecipate nella futura giunta municipale – Ad esempio a Palermo le 2016 le spese per l’organizzazione di manifestazioni e convegni erano pari a 1,2 milioni di euro, mentre sono state pari a oltre 2 milioni nel 2017, a Genova la spesa è stata di circa 240mila euro per lo stesso capitolo di spesa”. “Le spese per gli organi istituzionali dell’Ente (rimborsi) – ha detto Costantino – a Genova sono state pari a 17mila euro, a Palermo invece pari a un milione e 124mila euro. Per le indennità di consiglieri, giunta e circoscrizioni nel capoluogo siciliano si spendono 4,3 milioni di euro a fronte dei 2,4 milioni di Genova”. Ma non è tutto. “Per gli oneri delle sentenze sfavorevoli – ha fatto notare Costantino – nella città siciliana sono previsti 11 milioni di euro a fronte dei 236mila euro del comune di Genova”. “Il reddito di cittadinanza – ha concludo il portavoce al Senato Vito Crimi – non è assistenzialismo, è una misura che punta a restituire dignità ai cittadini. Nessuno deve rimare indietro”.