Un agente di Polizia penitenziaria del carcere Ucciardone di Palermo, entrato in una cella per il consueto controllo delle inferriate, è stato sequestrato da un detenuto straniero che gli ha strappato il ferro usato per le operazioni intimandogli di non muoversi. Per fortuna, il tempestivo intervento degli altri poliziotti ha fatto sì che il detenuto restituisse quasi subito il ferro liberando l’ostaggio.
La denuncia dei sindacati
L’aggressione è stata resa nota da Calogero Navarra, segretario per la Sicilia del Sappe, il sindacato più rappresentativo della categoria. “Le carceri della Sicilia – ha dichiarato Navarra – restano al centro delle cronache per le continue violenze e gli atti di aggressione contro il personale di Polizia Penitenziaria di cui si rendono protagonisti alcuni detenuti. Sull’ultimo grave episodio, avvenuto questa mattina, il Sappe adesso dice basta”. Il segretario Generale del Sappe Donato Capece ricorda che da mesi il sindacato “denuncia le gravi violenze contro i poliziotti delle carceri italiane, sempre più spesso aggrediti, minacciati, feriti, contusi e colpiti con calci e pugni da detenuti e la mancata assunzione di provvedimenti in materia di ordine e sicurezza delle carceri”.
Il Cnpp “Continuiamo a denunciare aggressioni in carcere”
Ieri altra aggressione
Un agente della polizia penitenziaria soo ieri è stato aggredito da un detenuto nella Casa di reclusione di Augusta, nel Siracusano. Lo ha denunciato il sindacato autonomo polizia penitenziaria “Il fatto grave è che non sarebbe stato preso alcun provvedimento disciplinare nei confronti dell’aggressore”, afferma il segretario nazionale del Sappe per la Sicilia, Calogero Navarra. “Speriamo finisca presto questo massacro nei confronti della Polizia penitenziaria, anche con strumenti idonei per garantire l’incolumità degli agenti”, aggiunge”. Il segretario generale del Sappe, Donato Capece esprime vicinanza ai colleghi di Augusta e denuncia: “quel che è accaduto, di una violenza inaccettabile, ci ricorda per l’ennesima volta quanto sia pericoloso lavorare in un penitenziario”.
Violenza nel carcere di Siracusa
Alla fine del mese di giugno, nel carcere di Siracusa, in contrada Cavadonna, un detenuto appartenente alla criminalità organizzata campana ha aggredito il coordinatore dei medici dell’area Sanitaria. “La gestione della sicurezza dovuta alla carenza di personale è alquanto difficile: si lavora con turni di 8 ore ed in caso di eventi critici l’orario di servizio si prolunga ad oltranza. La Casa Circondariale di Siracusa secondo polo detentivo nella Regione Sicilia, nei turni pomeridiani e notturni si accentua ancora di più la carenza di personale” spiega Di Giacomo, segretario del Spp.
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