Prima il fallimento di Tecnis, poi i rallentamenti imposti dalla pandemia. Non è stato facile portare avanti i lavori alla fermata Politeama dell’anello ferroviario di Palermo. Le opere sono iniziate nel lontano 2014 e si sarebbero dovute concludere entro e non oltre il 2017. Termine non rispettato, con continui problemi e relativi rinvii. Le ultime previsioni parlavano di una data di fine lavori posta entro marzo 2024. Ma anche questa scadenza si è rivelata un buco nell’acqua. L’unica buona notizia arriva dalla fermata “Libertà” di via Sicilia, la quale dovrebbe vedere luce entro fine anno. Nella stessa, sono state collocate anche le scale mobili, così come avvenuto per la fermata “Politeama”. Ma per quest’ultima la chiusura del cantiere si è allontanata almeno al 2025.
Argiroffi: “Consegna rinviata a data da destinarsi”
A sollevare il caso è la consigliera comunale di “Oso” Giulia Argiroffi. “Questo cantiere continua a non avere una data di scadenza“, sottolinea la componente della commissione Urbanistica, la quale parla a seguire del sopralluogo condotto il 21 marzo. “Abbiamo constatato uno stato dei luoghi ben lontano dalla fine del cantiere. Ad ottobre 2023, ci era stato detto che i lavori sarebbero terminati entro l’anno. Poi, a dicembre, il termine si è spostato a marzo 2024. Data nella quale è stato posto un ulteriore rinvio”.
Il cronoprogramma degli interventi
Le maestranze della ditta D’Agostino, subentrate a quelli della fallita Tecnis nel 2019, stanno lavorando a spron battuto per portare a termine il cantiere. Ma il tempo è tiranno e quello perso non si può più recuperare. “Abbiamo chiesto il cronoprogramma ad RFI. Loro non lo hanno fornito, sostenendo che il nostro interlocutore debba essere il Comune. Quest’ultimo, ha fornito un documento nel quale la data di fine lavori prevista era agosto 2023. E’ di tutta intuizione che tale termine non è stato rispettato”.
Gli obiettivi dell’anello ferroviario
L’anello ferroviario rappresenta una di quelle opere mirate a rivoluzionare la mobilità sostenibile della città. Opera, sostanzialmente, divisa in tre tronconi. Il primo, già esistente, riguarda l’asse Notarbartolo – Giachery. Il secondo, in via di definizione entro l’anno (secondo le ultime previsioni fornite dal sindaco Lagalla), riguarda l’asse Giachery-Politeama. Ed infine il terzo interesserà la chiusura del futuro anello ferroviario, ovvero la tratta Politeama-Malaspina, i cui lavori sono stati recentemente affidati proprio alla ditta D’Agostino.
Verrà chiesto un risarcimento per i tardi?
Proprio sulla fermata “Politeama” si gioca quindi una partita importante. I ritardi rispetto ai tempi previsti, al di là dei vari problemi occorsi negli anni, sono evidenti. Qualcuno potrebbe pensare che il Comune chiederà i danni al committente. Ma Giulia Argiroffi non è di questo avviso. “L’atteggiamento del Comune è quello di chi chiede cautela. Questo perchè la ditta è nelle condizioni di chiedere un risarcimento da tre milioni di euro. Ciò perchè – sostiene Giulia Argiroffi – l’allora assessore ai Lavori Pubblici Emilio Arcuri decise, per il bene della città, di spezzettare i lavori oggetto del contratto in più lotti successivi. Questa cosa ha creato un danno alla ditta appaltatrice, la quale per questo potrebbe chiedere un risarcimento”, conclude Giulia Argiroffi.
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