“Continuiamo a immaginare che attorno a un progetto di rilancio della scuola è possibile ricostruire un nuovo positivo e costruttivo clima nel paese. La scuola non è solo un servizio, la scuola è bene comune. Una leva essenziale per costruire nel futuro. Porteremo avanti le nostre proposte, presseremo, pretenderemo che sulle esigenze della scuola si realizzi un patto di azioni comuni per affrontare finalmente le giuste priorità senza più~disperdere tempo e risorse”.
Cosi Francesca Bellia segretario regionale Cisl Scuola Sicilia nella sua lettera aperta inviata a tutti gli operatori del mondo della scuola, alle istituzioni competenti, in vista dell’avvio dell’anno scolastico previsto domani mercoledì 12 settembre. E fa il punto su tutte le priorità che deve affrontare la scuola siciliana.
“Ci piacerebbe poter parlare di edifici scolastici all’avanguardia, pensati e progettati per le sfide educative del terzo millennio. Invece ci troviamo ad affrontare l’emergenza Messina, non diversa dalle altre città e realtà siciliane dove si chiudono plessi~scolastici per salvaguardare la salute di alunni e personale” scrive Bellia. “Vorremmo che la parola dispersione scolastica fosse un brutto ricordo. E che tutti, nessuno escluso, potessero frequentare le scuole siciliane con le medesime opportunità: ricchi e disagiati, immigrati e siciliani. Vorremmo poter parlare della buona politica~che ha realizzato il miracolo. Solo chi sogna in grande è in grado di realizzare progetti ambiziosi”.
“La scuola ha bisogno di una visione orientata al futuro e non dovrebbe essere un sogno ma una strategia – continua Bellia – condivisa e partecipata, in ogni territorio e in ogni singola scuola. “Parte un altro anno scolastico. Vorremmo augurare una ‘buona scuola a tutti’, purtroppo prevale la consapevolezza che ripartiamo con i problemi di sempre, antichi e strutturali, non affrontati~irrisolti rendendo ancora ancora più fragile e precario il sistema scolastico in cui operiamo. Una fragilità che in Sicilia si manifesta in modo più pesante ed evidente più che in altre parti del Paese. Su questo vorremmo ci fosse più consapevolezza e responsabilità~da parte di tutti: Governi nazionali e regionali, Enti Locali, autorità scolastiche e istituzioni”.
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