Era l’11 luglio del 2012 quando la Consip spa aveva indetto un bando per l’affidamento di pulizia per il decoro delle scuole. Lavori da aggiudicare ad un’impresa che avrebbe dovuto utilizzare i lavoratori socialmente utili.

Una prima società che si era aggiudicata l’appalto era stata esclusa, il titolare aveva precedenti penali. Solo dopo una serie di ricorsi e la pronuncia del consiglio di stato il 17 marzo del 2016 l’Operosa società cooperativa si era aggiudicata l’appalto per 172 milioni di euro. P

er subappaltare i lavori si doveva seguire una rigida procedura. Obblighi che secondo gli uomini del nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Palermo non sono stati rispettati.

E così in diverse scuole i lavori sono stati affidati alla società Edil Simon di Palermo di Lorenzo Filippo Lucchese che si sarebbe avvalsa, in modo del tutto apparente secondo i finanzieri della Costruzione trasporti e Logistica R.C. srls di amministrata da Paolo Lo Voi e gestita sotto l’aspetto delle fatturazioni dal ragioniere Giuseppe Damiata.

Nel corso dei controlli i finanzieri hanno accertato un giro di fatturazioni false per circa 2 milioni di euro. Complessivamente 121 fatture. Nel 2017 99 per un milione e mezzo di euro. Nel 2018 22 fatture per mezzo milione di euro. I finanzieri hanno accertato che la Edil Simon non disponeva né di uomini e mezzi e che la ditta non disponeva di beni strumentali propri né è stato documentato alcun noleggio di ponteggi o di altri beni. La stessa sede della società corrispondeva all’abitazione privata dei genitori di Simone Lucchese.

Dal 2016 al 2018 la società come emerge dalla banca dati dell’Inps aveva cinque impiegati. Nel corso delle indagini i responsabili delle società coinvolte avevano ribadito che per eseguire i lavori di manutenzioni sarebbero stati impiegati circa 150 immigrati.

Lavoratori che sarebbero stati reclutati da George Oware Oteng del Ghana, e di due uomini del Bangladesh Md Shamin Mullah e Md Jubel Ahmed, anche loro fermati nel corso dell’operazione della guardia di finanza, Insieme ai tre un palermitano Sergio Russo anche lui ai domiciliari avrebbe trovato i presunti lavoratori da impiegare.

Una truffa nella truffa secondo i finanzieri. Visto che sentiti i dirigenti scolastici dei plessi dove sono stati eseguite le opere di manutenzione non hanno mai visto uomini di colore al lavoro. Solo italiani.

“E’ stato accertato in questo modo – spiegano gli investigatori – che grazie a questo escamotage era stato messo su un giro di falsi permessi di soggiorno che potevano essere ottenuti solo se si dimostrava di avere un lavoro”. Oltre all’esame dei documenti gli uomini della finanza hanno tenuto per mesi le diverse utenze di Poalo Lo Voi, di Simone Lucchese e del ragioniere Giuseppe Damiata.

Una volta scattata l’indagine più volte i tre hanno cercato di trovare un’intesa per ostacolare le indagini. “Perché la Guardia di Finanza ha convocato gli operai là, diciamo che ci dobbiamo vedere – diceva al telefono Lorenzo Lucchese – per coordinare quello, il lavoro che noi stiamo facendo. Hai capito?”.

l presidente della coop L’Operosa, Claudio Pozzi, “intende immediatamente sottolineare l’assoluta estraneità” dell’impresa di Granarolo dell’Emilia (Bologna) “nei confronti dei fatti oggetto dell’indagine” della Procura di Palermo sull’appalto Consip ‘Scuole Belle’ che ha portato a quattro arresti.

“Va subito sgombrato il campo per evitare facili strumentalizzazioni – ha detto – I controlli effettuati dalla Guardia di Finanza riguardano fatti e cose completamente estranei al modo di agire della cooperativa.

E’, quindi, nostro dovere difendere la serietà etica e morale de L’Operosa nei confronti dei clienti, delle istituzioni e della comunità in generale, e che, anzi, svolge e ha sempre svolto la sua attività nel pieno rispetto della trasparenza e dell’osservanza della legge italiana”.

Piuttosto, per Pozzi, “il fenomeno va circoscritto a comportamenti illegittimi di terzi soggetti che hanno agito in maniera fraudolenta ed illegale, servendosi del buon nome de L’Operosa e della sua presenza nel territorio siciliano per l’appalto ‘scuole belle’, le cui finalità erano, fino ad oggi, totalmente sconosciute alla direzione generale della Cooperativa”.

La coop si dice quindi sicura che “il corso dell’indagine darà la certezza sulla totale estraneità de L’Operosa ai fatti su cui si indaga, e alle quali abbiamo fornito tutti gli elementi utili per fare chiarezza sull’indagine stessa”.