Il Consiglio Comunale di Palermo ha approvato la modifica che va a correggere alcune criticità del cosiddetto piano farmacie. Un voto, quello di Sala delle Lapidi, praticamente unanime, fatta eccezione per l’astensione del presidente Totò Orlando.
Fra le correzioni apportate, quella dell’abolizione della previsione di sette nuove farmacie all’interno del capoluogo siciliano. L’assegnazione delle strutture era stata oggetto di un bando di gara. Ma, lo stesso, è andate a vuoto a causa della mancanza di interessati.
La modifica al piano farmacie
Il dibattito d’aula è iniziato intorno a mezzogiorno, alla presenza della dirigente Marina Pennisi, impegnata nella predisposizione del documento. Dopo una breve rassegna relativa all’atto, sono iniziati gli interventi dei consiglieri comunali. Fra quelli con maggiori dubbi l’esponente di Italia Viva Gianluca Inzerillo, che ha evidenziato delle possibili criticità relative all’assegnazione degli spazi. Ma, nonostante ciò, l’atto è passato praticamente all’unanimità, in un clima abbastanza sereno.
L’abolizione delle sette farmacie previste è stata resa possibile dai regolamenti tecnici in materia. In particolare, quelli relativi alla distanza fra un’attività commerciale e un’altra, nonché sul numero di plessi rispetto alla popolazione del capoluogo siciliano. Ed è proprio il calo demografico registrato nel capoluogo siciliano a rendere possibile l’operazione. Anche se, in futuro, le strutture potranno comunque essere reintegrate nel piano farmacie 2022. Ciò qualora tutto questi risulti necessario.
Slitta ancora la trattazione del piano triennale
Rinviata ancora, invece, la discussione del piano triennale delle opere pubbliche. L’atto è stato nuovamente chiamato in causa dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando, durante il suo intervento di risposta alle parole pronunciate dall’arcivescovo Corrado Lorefice e relative allo stato di conservazione delle salme a deposito presso il cimitero dei Rotoli. Il primo cittadino ha infatti posto l’accento sull’impossibilità di predisporre il progetto del nuovo campo d’inumazione, a causa della mancata approvazione del piano triennale. Elemento sul quale non tutti sono d’accordo a Sala delle Lapidi.
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