Il Consiglio comunale di Palermo approva dopo 5 anni il “Piano pubblicità”. Un documento pronto dal 2012 ma che non ha mai visto la luce. Da oggi anche il Comune di Palermo si dota di un documento che dovrebbe poter garantire la concorrenza di altre società nella gestione degli spazi pubblicitari disseminati in città, che fino ad oggi erano gestite da un duopolio. Un duopolio che nel corso degli anni è rimasto inalterato nonostante alcune sentenze del Tar e alcuni richiami dell’Anac.
Nel 2015 a bloccare l’iter di approvazione definitiva del piano era stata la mancata geolocalizzazione di tutti gli spazi pubblicitari concessi dal Comune. Il piano di ubicazione però non venne mai redatto portando al naufragio quanto era stato fatto in quel momento.
Con l’ approvazione del regolamento si avrà adesso una disciplina organica della materia. “In questi anni – come sottolineano i consiglieri di Sinistra Comune – la gestione della pubblicità è stata sottoposta a logiche monopolistiche. Il regolamento contribuirà ad aumentare il pluralismo”. Il regolamento dovrebbe, inoltre, essere uno strumento per il contrasto agli impianti abusivi oltre che per garantire al Comune nuove entrate economiche. Anche i consiglieri di Avanti Insieme esultano parlando di uno “strumento indispensabile che stabilisce finalmente regole chiare per gli impianti pubblicitari, garantendo trasparenza e chiarezza per tutti gli imprenditori e gli operatori del settore. Ora – proseguono i consiglieri – il comune potrà procedere all’indizione dei bandi, richiesti anche dall’Anac, con un consistente beneficio per le casse pubbliche, ma dovrà aumentare i controlli per stanare gli abusivi e per garantire maggiore decoro”.
Critici Antonino Randazzo, Viviana Lo Monaco e Concetta Amelia del Movimento 5 Stelle secondo cui l’amministrazione non è “nelle condizioni di redigere un piano della pubblicità in cui si individuino con l’esatta ubicazione, tipologia e dimensione le diverse decine di migliaia di impianti pubblicitari da installare in città”. Si tratterebbe di un fattore importante che “espone l’amministrazione a possibili futuri contenziosi£.
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