Evitare le affissioni pubblicitarie selvagge, contrastare l’abusivismo, rendere la città più pulita ed ordinata. Sono gli obiettivi del nuovo Piano per la pubblicità approvato dal Comune di Palermo nell’ottobre 2015.
Troppe regole, troppe limitazioni per le agenzie del settore che hanno presentato due distinti ricorsi al Tar.
Il primo, presentato dalla Damir, da Area 24 sre e Spa srl seguiti dall’avvocato Alessandro Maggio, il secondo
preparato dallo studio legale dell’avvocato Antonino Martino in rappresentanza della «Start affissioni srl».
L’obiettivo è l’annullamento del Piano pubblicità che divide la città in 81 lotti classificati con otto colori diversi. Intanto c’è tempo sino ad aprile per aggiornare le cartografie e stabilire che tipo di insediamento sarà autorizzato nei singoli punti, un lavoro che sarà svolto dall’ufficio predisposto che entro giugno stabilirà la diversa dislocazione e tipologia di tabelloni installabili.
Ma le aziende del settore, puntano anche alla la richiesta di risarcimento o come «riserva» o in via immediata per i «danni subìti e subendi».
Come dichiara al Giornale di Sicilia l’avvocato Maggio il Comune “ha approvato documenti che presentano diversi profili di illegittimità”.
Fra le numerose contestazioni, quella che riguarda l’ art.40 secondo cui “le autorizzazioni vigenti cesseranno di avere validità dopo che, esperite le procedure di gara, saranno approvati i piani di redistribuzione per ogni lotto”. Il successivo articolo 42 prevede che “entro 180 giorni dovranno essere perfezionate le procedure di gara per l’ assegnazione degli spazi pubblicitari”.
Il ricorso rileva che, in pratica, “nel ristrettissimo termine indicato tutti gli operatori del settore potrebbero essere costretti a liquidare le proprie aziende a seguito della dismissione degli impianti”.
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