Alberto Arcidiacono, appoggiato da liste civiche e dal movimento del presidente della Regione Nello Musumeci ‘Diventera’ bellissima’ è il nuovo sindaco di Monreale. La sua vittoria su Pietro Capizzi del Centrosinistra è apparsa chiara già mezz’ora dopo la chiusura dei seggi.

La proiezione, poi, ha confermato. Arcidiacono ha quasi doppiato il suo sfidante nel ballottaggio, il sindaco uscente Piero Capizzi. Smentito il pronostico della vigilia su una probabile vittoria di misura fra i due contendenti. Il messaggio del giovane ingegnere, la cui coalizione ha scelto di apparentarsi con il “Mosaico” di Roberto Gambino, ha convinto la città. Formule vetuste quali “comunista”, “fascista”, invece, con cui la squadra di Capizzi ha apostrofato l’alleanza Gambino-Arcidiacono, evidentemente, non hanno pagato. La consultazione è stata vissuta dall’elettorato come una sorta di referendum sul sindaco uscente, che si era distinto per una brillante performance al primo turno, centrando l’obiettivo non scontato del ballottaggio.

Arcidiacono era sostenuto da tre liste civiche e dal partito del presidente della Regione Nello Musumeci “#Diventerà Bellissima”. Capizzi, appoggiato da due liste civiche, non aveva raggiunto nessun apparentamento tecnico, decidendo di affrontare da solo il ballottaggio. Anche se non sono mancati rumor su accordi non dichiarati con esponenti di Fi e Lega, indirettamente confermati da un buon risultato dell’ormai ex sindaco nella frazione di Pioppo, l’unica in cui ha tenuto, verosimilmente per l’impegno profuso dal consigliere della Lega, Giuseppe La Corte, il secondo più votato dopo Giuseppe Di Verde. Non c’è stata storia nelle altre frazioni, ad esempio, San Martino, dove Capizzi è quasi sparito.

Arcidiacono si presenta con una squadra di giovani e di professionisti. Gambino non ha chiesto per sé ruoli di governo ed ha indicato come suo assessore di riferimento l’architetto Rosanna Giannetto. Non eletta in consiglio, nonostante i suoi 360 voti, perché la sua lista “Monreale bene comune” non aveva superato lo sbarramento del 5 per cento. Recordman di consensi nella coalizione, Marco Intravaia, leadership di “#Diventerà Bellissima” e uomo di fiducia del presidente Musumeci, che con i suoi 511 voti, in assoluto il terzo più votato, è il più papabile a ricoprire la carica di presidente del Consiglio.

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