“Perché si parla male delle Istituzioni? Questo è un attacco alla democrazia, dite che i parlamentari sono inutili, non le Istituzioni perché c’è gente che ha dato la vita per questa istituzione. Non si può parlare sempre contro la politica, perché sparando contro le istituzioni si rischia di fare un passo avanti verso la dittatura”.

Lo ha detto il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, nel corso della tradizionale cerimonia del Ventaglio, a Palazzo dei Normanni, incontrando la stampa parlamentare.

“Quanti attacchi e bugie – ha proseguito Ardizzone – a questo palazzo in questi anni non sempre motivati, ma noi rispondiamo a consuntivo. Il giorno del mio insediamento alla carica di Presidente ho detto che avremmo recepito il decreto Monti, tagliando i vitalizi. L’unico gruppo che non ha votato il recepimento è stato il M5S. E lo dico perché al populismo alimentato quotidianamente si risponde con la buona politica”.

Il presidente dell’Ars ha poi passato in rassegna i dati sulla produzione legislativa da parte del Parlamento siciliano
nell’attuale legislatura, rivendicando che nel corso del quinquennio l’Ars ha approvato 109 leggi approvate di cui 61 di
iniziativa governativa, 37 di iniziativa parlamentare e 11 di iniziativa mista (contro 108 della precedente legislatura).

“Sui vitalizi noi siamo stati la prima Regione ad applicare il decreto Monti e ad evidenziare sul sito dell’Ars – ha detto – i dati sugli assegni vitalizi. Nessuno si è fatto carico di visionare se nel sito della Camera e al Senato era stato fatto lo stesso così come nelle altre regioni”.

Poi Ardizzone ha aggiunto: “Mi prendo il merito del recepimento della legge Delrio con l’individuazione delle tre città metropolitane di Palermo, Catania e Messina, senza il recepimento di quella legge non avremmo avuto i patti della Sicilia con le tre città metropolitane, che significa trasferimento di risorse per la nostra terra”.

Ardizzone ha quindi sottolineato che nel corso dell’attuale legislatura: “per la prima volta non è stata impugnata la legge finanziaria. Mi sono preso questo merito spesso rimanendo isolato”. “Ho detto – ha rivendicato – che non avrei permesso né leggi fatte di notte né leggi omnibus e questo è stato fatto”.

Passando i rassegna i costi dell’Ars, il presidente dell’Assemblea regionale ha rivendicato: “Nel 2012 sono stati pari 162,2 mln di euro, nel 2017 sono pari a 143 mln: sono diminuiti. Nonostante l’aumento dei costi per la sicurezza del Palazzo che è considerato sensibile e che per questo sono aumentati. I costi della politica sono pari a 14 milioni di
euro”.

Ardizzone è poi intervenuto su una vicenda recente che ha avuto ampio spazio sui giornali: “Ho negato la Sala a Cuffaro per la presentazione del libro perché mi sembrava una provocazione. Cuffaro è stato condannato per mafia. Ho voluto mandare un messaggio, anche perché il 26 maggio avevamo inaugurato due sale dell’Ars a Pio La Torre e a Piersanti Mattarella”.

E ancora: “In questo parlamento ci sono stati fior fiore di mafiosi, mafiosi che pur non essendo parlamentari hanno cercato di condizionare anche giornalisti”.

Ai cronisti che chiedevano se fosse sicuro che non ci fossero interessi mafiosi sul lavoro di alcuni parlamentari all’Ars Ardizzone ha risposto: “Non metterei la mano sul fuoco per nessuno, devo dire che ci sono alcune cose sospette e ci sono
delle indagini in corso, su questo non c’è dubbio. Probabilmente, su altre cose non ci sono indagini, ma bisogna sempre stare allerta e attenti su questo. Ma è un problema generale della classe dirigente”.

Durante la cerimonia il decano dei giornalisti parlamentari Giovanni Ciancimino ha ricordato Aldo Scimè scomparso di recente.