I carabinieri dei nucleo investigativo di Palermo hanno eseguito un provvedimento di sequestro beni da 500 mila euro nei confronti di Francesco di Marco 37 anni condannato in primo e secondo grado a 6 anni e 6 mesi di reclusione perché accusato di aver fatto parte della famiglia mafiosa di Palermo – Santa Maria di Gesù e arrestato nel corso dell’operazione Brasca.

Il provvedimento è stato emesso dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo che ha accolto la richiesta della procura. Le indagini coordinate dal procuratore aggiunto Marzia Sabella avrebbero accertato che i beni fossero frutto di attività illecite.

Sono stati sequestrati un’impresa di lavorazioni marmi a Palermo, un appezzamento di terreno a Palermo e cinque rapporti bancari.

Le condanne in appello degli arrestati nell’operazione Brasca

Inflitti oltre 120 anni di carcere ai 18 imputati del processo denominato “Brasca” che è servito a smantellare il clan di Santa Maria di Gesù, uno dei più radicati sul territorio di Palermo. Non solo condanne, due gli assolti: Gaspare La Mantia e Giovanni Piacente. In primo grado erano stati in totale 160 gli anni di carcere inflitti dal giudice Maria Cristina Sala, con il rito abbreviato, a tutti gli imputati.

Il colpo ai boss e gregari del clan risale al 16 marzo del 2016 quando gli investigatori diedero un duro colpo alla cosca, ricostruendo l’organigramma, i nuovi vertici e i rapporti con i mandamenti vicini. L’inchiesta aveva svelato anche numerosi episodi di estorsione, intimidazioni e danneggiamenti

Le condanne nel dettaglio: Antonio Adelfio 7 anni e 3 mesi, Vincenzo Adelfio 9 anni e 4 mesi, Antonino Capizzi 8 anni e 8 mesi, Salvatore Maria Capizzi 6 anni, Salvatore Di Blasi 6 anni e 6 mesi, Stefano Di Blasi 4 anni, Francesco Di Marco 6 anni e 6 mesi, Gaetano Di Marco 6 anni e 4 mesi, Andrea Di Matteo 6 anni, Fabrizio Gambino 6 anni, Alfredo Giordano, ex direttore di sala del Teatro Massimo, 4 anni e 8 mesi, Giovanni Messina 6 anni e 10 mesi, Antonino Pipitone 14 anni e 2 mesi, Santi Pullarà 6 anni, Gregorio Ribaudo 6 anni, Mario Taormina 8 anni e 6 mesi, Giovanni Tusa 6 anni, Antonino Carletto 2 anni.

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