Non tornano a mani vuote i siciliani di governo dopo la missione di ieri al Cipe. La delegazione guidata dal Presidente della Regione Nello Musumeci e composta anche dagli assessori alle infrastrutture Marco Falcone e alla Sanità Ruggero Razza torna portando con se non solo la polemica con il Ministro Toninelli e la promessa strappata al Premier Conte di un intervento sulla Ragusa Catania. Sono passati quasi in secondo piano gli investimenti sbloccati in sanità che, invece, meritavano ben altra attenzione.
Proviamo, allora, a leggere le carte e parlare di fatti anziché di polemiche. Quello che è stato ottenuto ieri è un via libera importante ad ulteriori 350 milioni per le infrastrutture siciliane che si aggiugono a 42 opere per un valore che supera i 250 milioni di euro complessivi liberati lunedì scorso dal Ministero. Si tratta, per questi ultimi, di interventi di edilizia ospedaliera aggiuntivi e diversi dal mega piano varato dalla giunta due settimane fa.
Arrivano, dunque, nell’isola interventi in edilizia sanitaria per 82 milioni nella provincia di Palermo, 56 milioni nel Catanese, 44 milioni a Trapani e provincia; 20 milioni nella piccola provincia di Enna, 17 milioni nella vicina Caltanissetta, 12 milioni e mezzo ciascuno per Messina e Siracusa; 3 milioni e 600 mila euro per Ragusa e 1 milione e mezzo per Agrigento.
Si tratta di fondi già disponibili in realtà che erano bloccati. La loro riprogrammazione è stato uno dei primi atti dell’assessore Ruggero Razza. Il decreto risale a fine gennaio del 2018. Da allora è stata necessaria una continua interlocuzione con il Ministero della Salute e con quello dell’Economia durata un anno e mezzo prima che arrivasse finalmente il via libera.
L’intervento di maggiore entità riguarda l’adeguamento e messa a norma del padiglione A dell’ospedale Cervello di Palermo che vale poco meno di 40 milioni (39 milioni 740mila euro). Prevista la costruzione di un nuovo presidio sanitario ad Alcamo che costerà 21 milioni, terzo intervento per finanziamento è l’ampliamento dell’ospedale S. Antonio Abate di Trapani per 14 milioni di euro per il quale è previsto anche un secondo intervento per il servizio di radioterapia per 3 milioni e 400mila euro seguito, seguito dai lavori di adeguamento e messa a norma dell’ospedale Basilotta di Nicosia nell’Ennese per 13 milioni e mezzo e il completamento del Sant’Elia di Caltanissetta per 12 milioni.
Interventi importanti anche a Catania con l’acquisto di attrezzature per pronto Soccorso rianimazione e centro trasfusioni dell’ospedale Rodolico per 13 milioni e 426mila euro; con la realizzazione del nuovo poliambulatorio del Cannizzaro per 12 milioni e 900 mila euro; con l’adeguamento strutturale dell’ospedale S. Isidoro e San Giovanni Di Dio di Giarre per 10 milioni e 232mila euro; 7 milioni e 421 mila euro costerà la riqualificazione del corpo F e del complesso operatorio dell’ospedale Santa Marta e Santa Venere di Acireale. Altri interventi per minori entità riguarderanno l’adeguamento antincendio del Cannizzaro per 3 milioni e 845mila euro ma anche l’ospedale di Paternò per 2 milioni e 620mila euro per l’adeguamento di alcuni locali a PTA e i due PTA di Palagonia e Mirabella Imbaccari per 1 milione e 421mila euro
Tornando nel Palermitano previsto il completamento dell’ospedale di Corleone con trasferimento di pronto Soccorso, PTA e RSA per 11 milioni 474 mila euro, il completamento dell’ospedale pediatrico Di Cristina per 13 milioni, l’acquisto di un immobile per il poliambulatorio Casa della Salute a Bagheria per 10 milioni e 914 mila euro, la costruzione del Padiglione di medicina trasfusionale all’ospedale Villa Sofia di Palermo per 22 milioni 139mila euro.
Ancora da segnalare la realizzazione del nuovo PTA di Gela per 5 milioni e 100 mila euro, acquisto di attrezzature per 5 milioni per gli ospedali di Militello, Mistretta, Taormina, Milazzo, Barcellona Pozzo di Gotto e Lipari. Interventi per i poliambulatori e le Rsa di Marsala, Lipari, ristrutturazioni per l’ospedale Nagar di Pantelleria. Ancora lavori a Salemi, Mazara del Vallo, Castelvetrano (per quest’ultima struttura il PTA costerà 2 milioni e 150 mila euro).
In tutto, come detto, 42 interventi per 250 milioni di euro che adesso dovranno andare a bando entro la fine del 2020 mentre adesso si potranno programmare gli ulteriori 350 ottenuti ieri dal Cipe
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