Era nell’aria, adesso è arrivato l’ufficialità: nelle aree verdi di Palermo, le “arrustute” sono bandite per Pasqua, Pasquetta, 25 aprile e 1 maggio. Il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, ha emanato ieri un’ordinanza con la quale dispone il divieto di effettuare scampagnate nelle pinete di Monte Pellegrino, circostanti il santuario e limitrofe agli assi viari di via P. Bonanno, via Monte Ercta e via Padre Giordano Cascini”. Disposto anche il divieto di accendere fuochi all’interno del Parco della Favorita.

La richiesta del direttore del Parco

La richiesta diretta al sindaco era arrivata dal direttore del Parco della Favorita che si estende anche alle pinete di Monte Pellegrino. Giovanni Provinzano aveva scritto una lettera al sindaco nella quale chiede di emanare in via chiara e inequivocabile il “divieto di organizzare scampagnate all’interno delle pinete attorno al santuario di Monte Pellegrino e il divieto di accendere fuochi all’interno dell’intera area del parco della Favorita.

L’ordinanza già firmata

Richiesta, come visto, accolta, anche se Comune, in realtà, aveva già emanato un’ordinanza emessa dell’ufficio Mobilità sostenibile. Vieta la sosta e la fermata lungo le strade del Parco della Favorita e in quelle che conducono a Monte Pellegrino nelle giornate di Pasqua, Pasquetta, 25 aprile e primo maggio. Insomma se volevi fare la scampagnata dovevi andare a piedi ma il divieto di “fuochi” ha chiuso ogni discorso.

L’ordinanza

Oltre il divieto di accendere fuochi, saranno inibiti il parcheggio, ma anche la sosta temporanea, dalle 5 alle 20, in via Pietro Bonanno, via Monte Ercta, via Padre Giordano Cascini, viale Diana, viale Ercole, viale Pomona e via Case Rocca. Si tratta praticamente degli assi stradali nei quali si fermano le auto per le scampagnate primaverili dentro al parco. Gli automobilisti che non si atterranno alle regole saranno sanzionati con multe che vanno dagli 87 ai 344 euro; si va invece dai 41 ai 168 euro se si tratta di motocicli.

Già l’anno scorso, però, con un’ordinanza parecchio discussa, il Comune dapprima aveva deciso per la chiusura del parco, poi con un dietrofront, motivato da un disguido nell’interpretazione del provvedimento, aveva stabilito il divieto di posteggio e fermata. Proprio come quest’anno.