L’Assemblea regionale ha approvato il DEFR (il Documento di economia e finanza) e la nota di aggiornamento 2022-24.

Guerra e rialzo dei costi

“Il quadro economico – precisa l’Assessore Regionale all’Economia, Gaetano Armao – subisce modifiche a causa del rialzo delle materie prime e degli effetti dell’efferata guerra scatenata dalla Russia contro l’Ucraina, tuttavia le proiezioni di crescita vanno confermate”.

Il prossimo step

“Si passa adesso ai documenti finanziari per dare le risposte necessarie ai siciliani nel più breve tempo possibile”, ha concluso l’assessore.

Previsioni PIL saranno riviste

Le previsioni sul Pil in Sicilia (6,2% nel 2021, 5,2% nel 2022), contenute del Defr e nella nota di aggiornamento “inevitabilmente dovranno essere riviste per l’incremento del costo delle materie prime, per la crescita dell’inflazione, per il credit crunch ma soprattutto per il vero dramma che è l’effetto derivante dalla sanguinaria guerra che sta colpendo l’Ucraina, che sta avendo effetti sul piano economico ben oltre i confini di quello sfortunato Paese che sta affrontando l’odiosa guerra fatta alle donne, ai bambini e agli uomini inermi”. Lo ha ribadito l’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, intervenendo all’Ars nella discussione sul Defr e nota di aggiornamento.

“Le sanzioni erogate a livello internazionale – ha aggiunto Armao – dispiegheranno conseguente non solo sulla Russia, arrivata quasi al default, ma sul mercato del turismo, delle materie prime, sul costo dei carburanti e quello del gas”.

Opposizione contesta, Dipasquale “votazione fasulla”

L’Ars approva il Defr e la nota di aggiornamento, ma le opposizioni contestano il vice presidente dell’Assemblea, Roberto Di Mauro.

“E’ una votazione fasulla”, ha urlato dalla sua posizione il deputato-segretario Nello Dipasquale (Pd) seduto a fianco di Di Mauro. “Eravamo 21 contro 17”, ha replicato Di Mauro, difendendo la legittimità della votazione. “Non è così, lei si è assunto la responsabilità di una votazione non vera: i presenti in maggioranza erano 16, quelli di minoranza 17”, ha contro-ribattuto Dipasquale.

“La votazione è valida, non c’è nessun caso”, ha detto Di Mauro.

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