• Asili nido fatiscenti e senza manutenzione a Palermo e Catania
  • La denuncia del sindacato Fp Cgil
  • Dalle interviste emergono difficoltà degli operatori

Asili nido di Palermo in cattivo stato, che necessitano d’importanti lavori di manutenzione e messa in sicurezza. La denuncia arriva dalla sigla sindacale Fp Cgil.  A Palermo gli asili nido a gestione diretta del Comune sono 27. Di questi 14 erogano un servizio ridotto dalle 7.30 alle 13.30 e accolgono un numero massimo di 20 bambini. Non sono inclusi i lattanti, da 0 a 12 mesi. “Nelle strutture – dice il segretario della Fp Sicilia, Gaetano Agliozzo – non è garantita la manutenzione, né ordinaria, né straordinaria”.

Personale insufficiente

Il risultato è che ci sono ambienti vietati per le infiltrazioni di acqua, spazi esterni inadeguati, quando come in questo periodo di emergenza sanitaria proprio quelli darebbero maggiori garanzie di tutela della salute. Secondo i dati forniti dalla Cgil presso una scuola dell’infanzia comunale a gestione diretta è stata attivata una sezione Primavera, in grado di accogliere al massimo 18 bambini. Le sezioni di scuola dell’infanzia comunali attivate a Palermo sono 16 con un servizio dalle 8 alle 14. Il personale, secondo il sindacato, è insufficiente.

Non solo a Palermo, ma anche a Catania

I tagli sui bilanci dei comuni a fronte delle crescenti difficoltà economiche dovute ai vincoli del patto di stabilità, rileva la Cgil, si fanno sentire anche su questi servizi. Servizi insufficienti anche a Catania con solo 11 asili nido comunali attivati, come rivela in un’intervista a un’educatrice il video di Alberto Castiglione, proiettato oggi prima del dibattito, e orari ovunque ridotti a causa della pandemia, con i conseguenti disagi per le famiglie.

Le interviste agli operatori

Dalle interviste emergono difficoltà degli operatori anche per quanto riguarda i dispositivi di protezione individuali, con le mascherine Ffp2 che in molti casi non vengono loro fornite ma devono essere acquistate dagli operatori stessi. Parliamo di asili che “non sono luogo di parcheggio e di custodia”, dice un’educatrice palermitana intervistata, ma strutture con “competenze educative, come viene riconosciuto dalle stesse famiglie, su cui occorre investire”. Si tratta di luoghi che rappresentano per il bambino “momenti importanti di crescita, socializzazione e integrazione”, che risultano oggi sottostimati nel numero, come conferma un dipendente di una scuola comunale di Villabate con 2 plessi e 4 sezioni (ma nessune sezione “Primavera”), che dice che la scuola ha ricevuto 163 domande quanto ne può soddisfare al massimo 40.