Un’azione istituzionale a livello nazionale per salvare i fondi utili alla realizzazione di tre plessi scolastici a Palermo e più in generale per le scuole del Mezzogiorno. A promuoverla e a lanciare l’allarme su quanto potrebbe accadere è il deputato regionale del Movimento 5 stelle Adriano Varrica.
I fondi per tre scuole di Palermo sono a rischio.

Il Comune di Palermo rischia di perdere 35 milioni di euro

Varrica spiega: “Il Comune di Palermo entro la fine del 2022 rischia di perdere il finanziamento utile alla realizzazione di due poli scolastici innovativi a Brancaccio e a Mondello e dell’asilo intitolato a Padre Pino Puglisi, finanziato dal Governo Conte, pari complessivamente a circa 35 milioni di euro. Per questa ragione con un emendamento M5S alla Camera dei Deputati in Legge di Bilancio a prima firma Morfino, abbiamo promosso un’azione istituzionale che consentirebbe di salvare i fondi per la realizzazione di edifici scolastici in tutto il Paese, in particolare, nel Mezzogiorno”.

La lettera a Lagalla e Schifani

“In una logica di cooperazione istituzionale, ho scritto inoltre al Sindaco di Palermo Lagalla e al Presidente della Regione Schifani – aggiunge il deputato – affinché possano esercitare una pressione sul Governo nazionale per non revocare il finanziamento di tali interventi, cruciali per i nostri giovani e strategici per l’intera area metropolitana di Palermo”.

Non abbandonare gli interventi a un passo dalla realizzazione

“Come Movimento 5 Stelle, auspichiamo che, nell’esclusivo interesse dei cittadini siciliani, questi interventi non vengano bruscamente abbandonati ad un passo dalla loro realizzazione”, conclude Varrica.

Il sogno di Padre Puglisi

Un progetto benedetto perfino da Papa Francesco ma quell’asilo che doveva sorgere nel difficile quartiere di Brancaccio, rischia di non vedere mai la luce. Si tratta del progetto commissionato dal centro Padre Nostro e ceduto all’amministrazione comunale che era stato anche fatto benedire dal Pontefice quando venne a Palermo nel 2018. Quelle carte sull’asilo nido che avrebbe dovuto nascere a Brancaccio, finanziato con il Fondo di sviluppo e coesione, sembrava nascere sotto altissimi auspici. Ora però si scontra con la cruda realtà. Ve ne abbiamo parlato qualche settimana fa.
Il progetto potrebbe naufragare con la prospettiva non proprio remota che le somme vadano in perenzione, cioè tornino al mittente. Infatti non vi sarebbe più tempo per utilizzare i fondi che erano stati messi a disposizione per la sua realizzazione.
Il 31 dicembre 2022 scade l’appuntamento con i finanziamenti. Un ritardo accumulato fino ad oggi perché manca il committente, cioè la gara d’appalto, requisito perché l’opera fosse inserita nel piano annuale delle opere pubbliche. Per la verità l’intervento con un emendamento è stato piazzato nel piano triennale nell’annualità 2023.