Il questore della provincia di Palermo ha disposto due daspo nei confronti di altrettanti tifosi palermitani. I provvedimenti sono scattati dopo l’aggressione portata ieri da un gruppo di supporter dei rosanero nei confronti di tifosi comaschi, giunti al seguito della loro squadra, in occasione dell’incontro di calcio valido per il campionato di serie B e disputatosi allo stadio “Renzo Barbera”, tra le squadre del Palermo e del Como. L’aggressione è avvenuta nei confronti di due minivan con a bordo tifosi lariani quando i mezzi, non distante lo stadio “Renzo Barbera”, in transito in via del Carabiniere, sono stati oggetto di ripetuti calci e pugni.

La ricostruzione

Gli aggressori sono riusciti a bloccare la marcia dei mezzi, hanno aperto le portiere e sono entrati nei mezzi, cercando di percuotere i tifosi ospiti.

Le forze dell’ordine sono riuscite a bloccare un giovane palermitano di 22 anni, con precedenti di polizia. Sono giunti all’identità di un secondo aggressore, un palermitano di 23 anni, attraverso i documenti e gli effetti personali contenuti in un portafogli rinvenuto all’interno del minivan.

Anche in questo caso, si tratta di un giovane appartenente alla tifoseria organizzata palermitana. Il questore ha disposto un Daspo di cinque anni, nei confronti del primo e di tre anni nei confronti del secondo. Sono in corso accertamenti per risalire alle identità degli altri componenti del gruppo.

Daspo per 12 ultras del Palermo

Daspo per 12 tifosi palermitani disposti dal questore di Palermo, Leopoldo Laricchia, a seguito degli accertamenti della Digos e della Divisione Anticrimine. I fatti risalgono alla partita Palermo-Sudtirol, valevole per il campionato di serie «B» e disputata lo scorso primo ottobre. Nel corso del primo tempo di gioco, all’interno dell’anello superiore del settore Curva Nord dello stadio palermitano, diversi ultrà appartenenti a due fazioni del locale tifo organizzato, si sono scontrati. La visione delle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza dell’impianto sportivo ha riportato scene di giovani tifosi che si colpivano a vicenda sferrando calci e pugni, facendo uso anche di cinture e aste di bandiere. Il personale della Digos ha denunciato in stato di libertà i responsabili accusati del reato di rissa aggravata. Il questore ha vietato l’accesso ai luoghi interessati dalle manifestazioni sportive per una durata di tempo variabile da uno a due anni (anche in relazione alla minore età di alcuni corrissanti coinvolti). Più dura la diffida nei confronti del leader di una delle due frange della tifoseria organizzata, allontanato dagli impianti sportivi per tre anni.

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