La maschera e l’uomo. L’artista e la persona. Pino Caruso era un siciliano purosangue che sui palcoscenici di tutta Italia ed entrando nelle case di milioni di persone dal tubo catodico, seppe raccontare un pezzo di storia e svelare pezzi di sé. Alla figura di questo indimenticabile protagonista della cultura italiana è dedicato il Premio omonimo, quest’anno alla sua prima edizione, ideato e realizzato dall’associazione culturale “Lighea” e promosso dalla Regione Siciliana – Assessorato ai Beni Culturali e all’Identità siciliana.
Quattro le categorie scelte per il premio: il miglior interprete maschile e la migliore interprete femminile per il cinema e per il teatro, il miglior autore di scrittura teatrale e la migliore direzione artistica. I premiati sono stati: l’attore Filippo Luna, magistrale attore, protagonista dello spettacolo teatrale “Le mille bolle blu”, quale migliore interprete maschile e Lucia Sardo, attrice dalla lunghissima gavetta e dalla chiara fama, oggi sugli schermi cinematografici con il film di successo “Picciridda”, già candidato al Nastro d’Argento. Quale migliore autore di scrittura teatrale, è stato premiato il giornalista, scrittore e storico del mondo dello spettacolo, Totò Rizzo, autore del testo de “Le mille bolle blu”, mentre come migliore direzione artistica, il riconoscimento è stato assegnato ad Alfio Scuderi, regista, operatore culturale, che ha legato il suo nome a importanti eventi culturali siciliani.
La cerimonia di premiazione si è svolta in webinar; a consegnare i riconoscimenti la nipote di Pino Caruso, Giovanna Rimedio, che ha raccontato il lato più intimo dell’artista, uno zio affettuoso e molto amato. Tanti i ricordi e gli aneddoti narrati durante la cerimonia dai premiati che hanno lavorato e avuto stretti rapporti personali con Caruso. Alla diretta hanno preso parte anche l’attore e cantante Cocò Gulotta, il regista e organizzatore di eventi, Angelo Butera e il direttore di TravelExpo, Toti Piscopo. A condurre la cerimonia, il giornalista Angelo Scuderi.
“Uomo colto e dai pensieri lucidi e geniali – ha dichiarato l’assessore regionale ai Beni culturali e all’identità siciliana, Alberto Samonà – Pino Caruso era un palermitano verace e un grande e poliedrico artista che, forse meglio di altri, è stato in grado di rappresentare e diffondere l’immagine di una Sicilia capace di ridere dei propri difetti. Il suo teatro, ma non solo quello, ha saputo raccontare il sogno amaro di chi, pur avendo lasciato la propria terra per lavoro, continua a portarne dentro le contraddizioni, la malinconia, i colori, la tragedia velata di ironia. Ricordiamo oggi Pino Caruso come un artista-filosofo profondamente siciliano che ha incarnato, nella sua arte e nella vita, la millenaria sapienza di una Terra abituata a guardare alle cose e al mondo con disincantato ottimismo”.
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