Vertice tra sindacati e governance aziendale dell’Ast, società partecipata regionale che si occupa di trasporto pubblico. La richiesta che viene fuori dall’incontro è un incontro ai due assessorati, Infrastrutture ed Economia. “Le criticità economico-finanziarie della Società impongono una immediata convocazione da parte della proprietà Regione Siciliana – fanno sapere le sigle sindacali -. Auspichiamo di non essere costretti a presidiare con i lavoratori continuativamente Palazzo d’Orleans”.
Il patto di condivisione sul rilancio dell’azienda
Si agitano così le acque in casa Ast Spa dopo l’incontro sindacale di oggi con la governance societaria. “Ringraziamo il direttore generale Ingegnere Mario Parlavecchio per aver fornito una trasparente e chiara informativa sulle reali condizioni dell’azienda. Abbiamo concordato un patto di condivisione sul rilancio dell’azienda e su una nuova riorganizzazione interna, ma restano sul tavolo e pesantemente, le preoccupazioni per la continuità aziendale e quindi sul mantenimento dei livelli occupazionali”, commentano i segretari regionali di Filt Cgil Gaetano Bonavia, Fit Cisl Dionisio Giordano, Uiltrasporti Agostino Falanga e Faisa Cisal Romualdo Moschella e Ugl autoferro Giuseppe Scannella.
Chiesto vertice con la Regione
I sindacalisti aggiungono, “le criticità economico-finanziarie dell’Ast Spa impongono un immediato confronto con la proprietà Regione Siciliana, e con i due assessori regionali all’Economia Marco Falcone e alle Infrastrutture Alessandro Aricò”. Da qui le richieste dei sindacati. “Va messa in sicurezza la società, vanno garantiti la continuità aziendale e il mantenimento dei livelli occupazionali, circa 800 tra diretti ed indiretti, serve un nuovo piano industriale che però necessita preliminarmente delle indicazioni del Socio Unico e degli obiettivi da perseguire, in una fase di profonda trasformazione dell’intero sistema del TPL siciliano”. I segretari regionali concludono “l’auspicio è che si arrivi con la massima urgenza al confronto congiunto con assessori e azienda, non ci si costringa a cercare il confronto con il presidio permanente davanti Palazzo d’Orleans”.
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