Le aziende del terzo settore racchiuse in un unico volume in cui si spiega storia, tradizione e possibili sviluppi d’impresa. E’ stato presentato nella location di Palazzo Reale, a Palermo, l’Atlante delle imprese culturali e creative. Un tomo che racchiude in sè i volti, le vite e soprattutto l’impatto economico del mondo culturale italiano. Uno dei motori principali del PIL nazionale, oggi, avrà finalmente una casa conoscitiva, scorciatoia necessaria a conoscenza un modo vasto, a volte frammentario, ma percursore di nuovi know how e modi di fare impresa. Un avamposto di frontiera economica che fungerà da stellare polare non solo per gli operatori generalisti e settoriali, ma anche come copertina per esportare il made in Italy e le sue bellezze.

L’atlante delle imprese culturali e creative

Volume, quello edito da Treccani, che non parla di cultura in senso stretto ma allarga l’orizzonte, cercando di descrivere in maniera arzigogolata l’orizzonte che il mondo culturale riveste nella vita di tutti i giorni e per la produttività dello Stato e delle Regione. All’interno dell’atlante sono stati inseriti nuovi settori rispetto a quelli classicisti. “Nasce con l’obiettivo di far conoscere delle realtà importantissime ma che spesso rimangono nascoste – spiega il direttore scientifico Roberto Grossi -. L’Italia è il Bel Paese, il paese delle città, delle chiese, dei luoghi di arte e cultura. E la Sicilia ne ha una densità straordinaria. Ma questo non basta più per fare progresso. E allora l’atlante ci aiuta a comprendere diverse realtà, anche piccolissime o spesso sconosciute, che in vari settori della vita sociale e produttiva stanno pensando dei nuovi processi che valorizzano il territorio”.

L’impatto della Sicilia sul PIL nazionale

Settori in cui la Sicilia eccelle. Ed è proprio l’impatto dell’Isola sull’economia nazionale uno dei principali argomenti approfondito nel volume. “La componente siciliana dell’atlante è rilevante – evidenzia Alessandro Rinaldi, direttore dell’istituto Tagliacarne-UnionCamere -. Parliamo di 11.000 imprese, con il doppio dei dipendenti, ma che lavorano in imprese più piccole rispetto alla media nazionale. La Sicilia ricopre un ruolo importante in settori specifici: l’editoria, le arti visive, il patrimonio. Sono settori in cui la Sicilia ha un peso importante e vede in Palermo e Catania ai primi posti del paese”.

Ad introdurre il progetto la Fondazione Federico II

A fare da padrona di casa è stata la presidente della Fondazione Federico II Patrizia Monterosso, la quale ha spiegato l’importanza dell’atlante e il ruolo che rivestirà in futuro. “Questo atlante ha il coraggio di porre l’accesso sulle eccellenze del mondo culturale sul punto di vista della visione micro e macro economica. Un’operazione coraggiosa, ponderosa, che meritava di essere presentata per segnare un punto di vista avanti ad un orizzonte che non deve essere mai vicino o lontano da raggiungere”.

Il ruolo della politica

Un punto riferimento per vari portatori d’interessi. Fra questi figura sicuramente la politica, rappresentata dall’assessore alla Cultura del Comune di Palermo, nonchè coordinatore per la Sicilia Occidentale di Fratelli d’Italia Giampiero Cannella. “L’Italia, si dice, che non abbiamo materie prime o miniere. In realtà, il nostro paese ha una materia prima fondamentale che è la sua storia e i suoi beni culturali. Un quarto di questi sono in Sicilia. E’ un settore fondamentale per lo sviluppo del nostro paese e per la conoscibilità all’estero delle nostre eccellenze. Un fattore identitario importante che può diventare un attrattore di flussi turistici”.