La soppressione di alcune linee Amat rappresenta una vera e propria interruzione di servizio pubblico. lo pensano un gruppo di citytadini che stanno predisponendo un esposto / denuncia nei confronti di Amat e Comune di Palermo

La protesta monta soprattutto a Borgo Molara dove c ittadini e studenti parteciperanno domani al consiglio straordinario della IV Circoscrizione, alle 10, nella sede di viale Regione Siciliana 95, indetto su sollecitazione dei residenti delle periferie, fortemente penalizzati dal piano di riordino delle linee Amat entrato in vigore il 1 gennaio.

All’incontro, hanno assicurato la loro presenza l’assessore alla Mobilità Giusto Catania e i vertici dell’Amat. “Chiederemo con forza – dice il presidente della IV Circoscrizione Silvio Moncada – l’immediato ripristino delle linee bus soppresse soprattutto nelle zone di Borgo Molara, Boccadifalco, Baida e Medaglie D’Oro”.

Non è riuscito a placare gli animi neanche il recente provvedimento di ripristino della linea 364. Infatti, tale linea che collega Borgo Molara e via Aquino al parcheggio Basile attraverso Pagliarelli “ha prodotto una serie infinita di restrizioni alla viabilità di Molara – prosegue Moncada – che hanno creato parecchio malumore sia ai commercianti che ai residenti della zona. Restano a piedi, peraltro, centinaia di studenti a causa della mancanza di collegamento di Borgo Molara con la parte alta di corso Calatafimi, prima assicurato dalla 906, adesso soppressa”.

Alcuni cittadini stanno predisponendo, dunque, un esposto per interruzione di pubblico servizio e pensano anche di impugnare l’ordinanza di regolamentazione della viabilità di Borgo Molara. Durante il consiglio i cittadini consegneranno la petizione con oltre mille firme raccolte.

Proteste anche dai cittadini di Boccadifalco e Baida per la soppressione della linea 923. Criticità anche nei quartieri Montegrappa/Santa Rosalia e Cuba Calatafimi. Anche loro presenti domani al consiglio straordinario. “Rivendicheremo con determinazione all’assessore Catania e all’Amat – conclude il presidente della Quarta – il diritto dei cittadini/contribuenti delle periferie, di avere garantito il servizio pubblico come avviene nel resto della città”.

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