- Cade nel vuoto la richiesta di convocazione
- Preoccupa la crisi economica dell’Amat
- Il 12 maggio 4 ore di sciopero
Sciopereranno per quattro ore il prossimo 12 maggio, i lavoratori di Amat preoccupati dalla crisi dell’azienda che rischia anche di restare senza guida.
Nessuna convocazione, indetto lo sciopero
I sindacati dopo aver atteso invano la convocazione del Comune di Palermo hanno deciso di proclamare l’astensione da lavoro, come annunciato nei giorni scorsi. In particolare autisti e verificatori sciopereranno dalle 9 alle 13 e gli addetti agli impianti fissi, uffici e restante personale nelle ultime 4 ore di lavoro. “Considerato che il Comune unico interlocutore di questa vertenza non ha avviato con le parti sociali alcun confronto” spiegano Franco Mineo per la Filt Cgil, Salvatore Girgenti per la Fit Cisl, Franco Trupia per Uil Trasporti, Corrado di Maria per Ugl Trasporti, Filippo di Maio per Faisa Cisal, Carlo Cataldi per Cobas Trasporti e Giuseppe Taormina per Orsa Trasporti, “e ribadendo come già fatto in occasione del tavolo prefettizio che intendiamo lasciare aperti i canali di comunicazione con l’amministrazione comunale, non possiamo in attesa di risposte che proclamare per giorno 12 maggio lo sciopero di tutti i lavoratori di Amat”.
Amat in crisi economica
Fra i punti centrali della vertenza ci sono le preoccupazioni dei sindacati “per la situazione generale di crisi in cui versa l’Amat rispetto alla quale finora non sono giunte le adeguate risposte, soprattutto da parte del Socio unico Comune di Palermo”. Nelle scorse settimane i sindacati avevano chiesto una soluzione proprio all’amministrazione comunale, alla luce della conferma del taglio nel primo bimestre di quest’anno di circa il 10 per cento del contributo che il Comune versa ad Amat (da 4,6 milioni a circa 4,1), per via del contenzioso fiscale fra l’ente locale e l’Azienda legato alla Tosap e alla Tari che gravano per, rispettivamente, 94 milioni euro e circa 32 milioni euro. “Ci spiace per i possibili disagi per la cittadinanza ma in gioco c’è il futuro dell’Azienda, dei lavoratori e del servizio fondamentale per la città”.
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