- Stato di agitazione potrebbe diventare sciopero
- Preoccupano “le sorti della tenuta economico-finanziaria di Amat”
- I sindacati avevano chiesto soluzione crisi dell’azienda
Continua lo stato di agitazione dei dipendenti dell’Amat indetto nei giorni scorsi dalle sigle sindacali competenti. Già la settimana scorsa le parti sociali avevano chiesto una soluzione dopo la conferma del taglio nel primo bimestre di quest’anno di circa il 10% del contributo che il Comune versa all’azienda. Una situazione che potrebbe anche far scattare lo sciopero.
Con una nota congiunta a firma di Franco Mineo per la Filt Cgil, Salvatore Girgenti per la Fit Cisl, Franco Trupia per Uil Trasporti, Corrado di Maria per Ugl Trasporti, Filippo di Maio per Faisa Cisal, Carlo Cataldi per Cobas Trasporti e Giuseppe Taormina per Orsa Trasporti, viene confermato lo stato di agitazione dei dipendenti dell’azienda trasporti di Palermo dopo la riunione che si è svolta oggi con la dirigenza aziendale.
Si legge: “Prendiamo atto dell’impegno assunto dall’Azienda per il pagamento delle retribuzioni dei lavoratori entro la settimana, ma resta lo stato di agitazione che potrebbe presto portare allo sciopero, perché ciò che ci allarma sono le sorti della tenuta economico-finanziaria di Amat, che restano incerte”.
Stato di agitazione dettato anche dalla situazione generale
La nota sindacale pone l’accento sull’attuale situazione dell’azienda trasporti e continua spiegando il perché l’agitazione continui: “La proclamazione dello stato di agitazione non era legata infatti soltanto al mancato pagamento degli stipendi, ma alla situazione generale di crisi in cui versa l’Amat rispetto alla quale riteniamo non ci siano allo stato attuale le adeguate risposte, soprattutto da parte del Socio unico Comune di Palermo”.
La scorsa settimana i sindacati avevano chiesto una soluzione proprio all’amministrazione comunale, alla luce della conferma del taglio nel primo bimestre di quest’anno di circa il 10 per cento del contributo che il Comune versa ad Amat (da 4,6 milioni a circa 4,1), per via del contenzioso fiscale fra l’ente locale e l’azienda legato alla Tosap e alla Tari che gravano per, rispettivamente, 94 milioni euro e circa 32 milioni euro. “Bisogna assicurare con le necessarie garanzie economiche, il futuro dell’Azienda, dei lavoratori e del servizio fondamentale per la città “.
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