Basteranno le dimissioni contemporanee di 36 deputati su 70 per determinare lo scioglimento del Parlamento siciliano. Esattamente come accade in un qualsiasi consiglio comunale. Lo ha stabilito la legge di attuazione dello Statuto dell’Autonomia che è stata approvata ieri sera dall’Ars. la norma sarà in vigore dalla prossima legislatura ed equipara, di fatto, l’Assemblea ad un ente locale.

Gioa nel Movimento 5 stelle “L’Autoscioglimento dell’Ars è legge. Mai successo nella storia del Parlamento. Siamo orgogliosi di avere tradotto nella pratica una norma che finora era solo sulla carta” dicono i deputati Francesco Cappello (componente della commissione Statuto) e Valentina Zafarana, che sull’autoscioglimento aveva pure presentato un disegno di legge.

“A partire dalla prossima legislatura – spiegano i deputati – basteranno le dimissioni contemporanee di 36 deputati per mandare a casa il Presidente della Regione e porre fine alla legislatura, attraverso lo scioglimento del Parlamento. Una eventualità prevista dallo Statuto, ma che ora può diventare operativa grazie alle norme attuative”.
Oltre a questa norma, nella legge appena approvata all’Ars, che disciplina pure la forma di governo e la nomina degli assessori, ci sono altri contributi del M5S, che consentiranno di applicare altri articoli dello Statuto regionale. “Un lavoro – commenta Zafarana – fatto anche nell’ottica di rafforzare il peso del Parlamento, che rappresenta i siciliani, nei rapporti istituzionali con il governo regionale”.

Nella stessa legge vengono varate le quote rosa obbligatorie per il Presidente della regione che nomina la giunta di governo

“La legge di attuazione dello Statuto approvata oggi dall’Assemblea Regionale Siciliana ha previsto che ogni genere sia rappresentato in giunta regionale in misura non inferiore a un terzo dei componenti. Certamente un passo avanti verso la parità di genere da noi proposta e non accolta dalla maggioranza che proporremo anche per le giunte comunali”m commenta il capogruppo del Pd all’Ars Giuseppe Lupo.

“Confido che il tempo in cui non saremo garantite da percentuali previste per legge ma che questo divenga normalità non sia troppo lontano”, afferma Elvira Amata, presidente della Commissione Speciale Statuto all’Ars. “L’approvazione di questa norma – scrive in una nota Testone – rappresenta un traguardo importante di grande modernità che pone ancora una volta la Sicilia all’avanguardia rispetto alle altre regioni. Debbo sottolineare che Forza Italia ha sempre avuto un riguardo particolare verso quelle norme che hanno valorizzato e difeso le donne in politica e nella società civile, una sorta di mission del nostro partito che ha puntato molto sulle capacità e competenze delle donne”, dice la coordinatrice regionale di Azzurro Donna, Maria Antonietta Testone.

“La legge che prevede la presenza di un genere limitata ai 2/3 dei componenti della Giunta regionale è un altro passo avanti nella piena attuazione dello Statuto regionale. Oggi è stata varata una norma che certamente, rispetto al passato ed al presente, permetterà una maggiore partecipazione di donne nel governo siciliano. Sono contenta che questa legislatura si stia contraddistinguendo per le riforme e per le norme a difesa delle prerogative statutarie. Prova ne è che la legge voto sul riconoscimento degli svantaggi derivanti dalla condizione di insularità, di cui sono stata prima firmataria e varata all’unanimità dall’Ars, è già al varo di Camera e Senato per l’approvazione finale essendo norma di riforma costituzionale”, afferma Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all’Assemblea regionale siciliana.