I carabinieri della compagnia di Partinico hanno eseguito un fermo di indiziato di delitto nei confronti di un 27enne, accusato di violenza sessuale.
Lo scorso 15 agosto, sul lungomare di Balestrate la vittima, una 19enne, sarebbe stata abusata dall’indagato, suo conoscente, con il quale, insieme ad altri amici aveva deciso di trascorrere la serata di ferragosto in spiaggia. Le indagini sono partite dal racconto della vittima. Il giovane avrebbe abusato della 19enne, dopo averla convinta, con una scusa, ad allontanarsi dal gruppo e, una volta soli, nonostante il rifiuto della ragazza, l’avrebbe aggredita procurandole delle lesioni.
La ricostruzione della vittima e le testimonianze dei presenti, hanno consentito ai carabinieri di identificare il 27enne. Il gip di Palermo ha disposto la misura cautelare in carcere.
Aggredisce e insegue una ragazza fino a casa, arrestato
Nella mattinata di sabato scorso, i carabinieri della stazione di Gioiosa Marea hanno arrestato – in flagranza di reato – un 33enne con precedenti di polizia, responsabile dei reati di violenza sessuale e violazione di domicilio.
Quel giorno, poco prima delle 3, nel corso di un servizio finalizzato al controllo del territorio, su richiesta pervenuta al 112 numero unico d’emergenza, una pattuglia della stazione carabinieri è intervenuta dove, poco prima, una ragazza del luogo aveva subito un’aggressione sulla pubblica via, mentre era intenta a rientrare presso la propria abitazione, ad opera di un uomo che, in una fase immediatamente successiva, la aveva seguita anche nell’attigua area condominiale dove la vittima si era rifugiata, con il chiaro intento di proseguire quanto iniziato.
Le indagini prontamente avviate hanno consentito ai carabinieri di ricostruire l’intera dinamica dell’evento e la condotta tenuta dall’uomo. In particolare, attraverso la raccolta di convergenti dichiarazioni rese dalle parti offese è stato possibile apprendere che la vittima del reato, mentre era intenta a rientrare presso la propria abitazione a bordo del proprio ciclomotore e, per tale scopo, in attesa che il cancello condominiale si aprisse, era stata avvicinata da uno sconosciuto che, dopo averla molestata verbalmente, si era avvinghiato su di lei, ansimando e aggredendola a scopo sessuale.
La vittima è riuscita a divincolarsi
La persona offesa dal reato, avendo aperto il cancello, è riuscita a divincolarsi e ad entrare nel condominio, andando a parcheggiare il proprio ciclomotore.
Subito dopo, all’atto di raggiungere le scale e quindi la propria abitazione, notava suo padre che stava rientrando anche lui a bordo della propria autovettura, a cui indicava l’uomo che poco prima l’aveva aggredita che, approfittando del cancello aperto, all’evidente scopo di proseguire l’aggressione sessuale precedentemente iniziata, si era introdotto nel condominio, nascondendosi nel buio.
L’uomo ha aggredito il padre della ragazza
L’indagato, scoperto, minacciava il padre della ragazza, per poi aggredirlo. Dalla reazione dell’uomo, finalizzata alla difesa propria e dei figli presenti, è scaturita una colluttazione tra i due, che è terminata nel momento in cui l’aggressore ha tentato di allontanarsi dal luogo.
Tuttavia, l’indagato è stato fermato a brevissima distanza dal condominio dalla pattuglia della stazione carabinieri di Gioiosa Marea, intervenuta a seguito di richiesta che, nel frattempo, era stata avanzata dalla ragazza aggredita.
Arrestato dai carabinieri
Pertanto, all’esito delle indagini preliminarmente condotte, i carabinieri hanno proceduto all’arresto dell’indagato che, su disposizione dell’autorità giudiziaria, è stato sottoposto agli arresti domiciliari, in attesa della convalida della misura applicata.
Domiciliari confermati
Nella mattinata del 19 agosto, su richiesta della procura della repubblica presso il tribunale di Patti, diretta da Angelo Vittorio Cavallo, il giudice per le indagini preliminari Ugo Domenico Molina, all’esito dell’udienza per la convalida dell’arresto, nel valutare le esigenze cautelari, ritenendo sussistente il concreto, gravissimo e attuale pericolo di reiterazione di reati della stessa specie per cui si procede, specie in danno di giovani vittime, e in considerazione della gravità dei fatti, nei confronti dell’indagato ha disposto la misura cautelare personali degli arresti domiciliari.
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