• Avviso 22, tirocinanti attendono di essere pagati dalla Regione siciliana
  • Ieri audizione in V commissione all’Ars
  • Il bonus occupazionale utilizzato pochissimo dalle aziende
  • La richiesta di costituire un osservatorio permanente sui tirocini

Centinaia di tirocinanti dell’Avviso 22 ancora in attesa di essere pagati dalla Regione siciliana.
Lo scorso 26 aprile sono stati emessi 518 mandati di pagamento, ma le operazioni procedono a rilento.
L’Avviso 22, del quale vi abbiamo parlato più volte, si è rivelato essere un vero e proprio pasticcio tra ritardi ed intoppi burocratici. Coinvolti circa 6mila siciliani che aspettano di essere pagati dalla Regione siciliana, come detto, per il lavoro svolto.

Ieri l’audizione in commissione Lavoro

Ieri si è tenuta alla V commissione dell’Ars, una audizione proprio in merito all’Avviso 22 con le parti sociali. “Scandaloso che ancora centinaia di tirocinanti che hanno concluso il periodo di tirocinio in convenzione con la Regione Siciliana non siano stati ancora pagati. La situazione relativa ai pagamenti dei tirocinanti all’Avviso pubblico 22 è letteralmente imbarazzante dato che ci sono cittadini che hanno completato il percorso oltre un anno fa e non hanno ancora visto un solo euro. La Regione si doti di strumenti tecnologici e competenze affinché situazioni tanto incresciose non si verifichino più”. A dichiararlo sono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle componenti della Commissione Cultura, Formazione e Lavoro Roberta Schillaci, Nuccio Di Paola e Giovanni Di Caro a margine dell’audizione con Gaetano Sciacca, dirigente generale del Dipartimento regionale del lavoro, dell’impiego, dell’orientamento, dei servizi e delle attività formative in merito ai tirocini formativi dell’avviso n. 22 del 2018.
“La situazione è assolutamente preoccupante – spiegano i deputati – infatti l’ingegnere Sciacca che si è insediato da poco, ha riferito di aver trovato un dipartimento con personale di categoria A e B poco avvezzo all’utilizzo della piattaforma che gestisce pagamenti. Abbiamo chiesto un report sia sui pagamenti ancora da effettuare e un report su quante aziende hanno beneficiato del bonus tramutando il tirocinio in una vera assunzione. Lo strumento a nostro parere deve essere modificato sia nella stesura degli avvisi sia nella gestione, con introduzione di un monitoraggio puntuale con un occhio specifico ad un mercato del lavoro in continua evoluzione e stravolto da una pandemia che non accenna ad arretrare. Occorre che la Regione si doti in tempi urgenti di strumenti idonei per accelerare le procedure ed evitare simili incresciosi episodi” concludono i deputati.

La richiesta dei tirocinanti

I tirocinanti dell’Avviso 22 non si arrendono, hanno chiesto tempi certi sui pagamenti e un quadro riassuntivo della situazione allo stato attuale. Il dirigente Sciacca ha fornito i dati: al momento sono pronte altre 287 pratiche di pagamento, per 80 sono state riscontrate anomalie, per cui sono tornate agli enti promotori, e 176 sono in lavorazione presso i Centri per l’Impiego.
Il dirigente ha assicurato che al più presto verrà resa nota una ulteriore lista di pagamenti, ma sui tempi non sono state date indicazioni.
Oreste Lauria, portavoce dei tirocinanti, da sempre in prima linea per veder garantiti i diritti di chi ha partecipato all’Avviso 22 dichiara: “Abbiamo chiesto se esiste la possibilità di inserire i tirocinanti dell’Avviso 22 nel mondo del lavoro. I fondi ci sono, e mi riferisco al bonus occupazionale da 5 milioni di euro fermo in assessorato al Lavoro. E’ una opportunità importante per le aziende e per i tirocinanti.
Ci sarà prossimamente un ulteriore incontro per chiarire se l’assessorato al Lavoro intende trovare il modo per dare occupazione e stabilità ai tirocinanti. Noi speriamo che la nostra richiesta venga accolta dalla Regione. Dopo il tirocinio svolto presso aziende private ed enti siamo rimasti disoccupati. E chiediamo adesso un lavoro, tenuto conto del fatto che le aziende, tramite il bonus occupazionale, possono percepire fino a 14mila euro”.

La richiesta di un osservatorio permanente

Presente all’audizione anche Andrea Gattuso, coordinatore regionale del Nidil Cgil che spiega: “Il ritardo nei pagamenti ormai è diventato imbarazzante. Non ci è stata fornita alcuna data certa ma ci è stato detto che verranno portati a termine a breve.
Abbiamo chiesto che si crei, sia per l’Avviso 22 che per altri tirocini, un Osservatorio permanente regionale proprio sui tirocini, affinché non si verifichino più queste situazioni. I tirocini devono essere uno strumento per l’ingresso nel mondo del lavoro e non un pretesto per usare lavoratori che poi non verranno assunti.
Si è parlato anche del bonus occupazionale, che è stato usato pochissimo dalla aziende. Quindi abbiamo inoltre chiesto all’assessorato di spingere in questa direzione, per trasformare i tirocini in occasione di lavoro.
Capiamo anche le difficoltà delle aziende dovute alla pandemia, ma adesso speriamo di entrare in una fase di riapertura, bisogna progettare il futuro dei lavoratori in modo diverso”.

Cosa prevedeva il percorso di formazione professionale

L’avviso 22 – relativo ai tirocini extracurriculari – finanziato dal Fondo sociale europeo prevedeva un corso formativo per chi ha redditi bassi. Tre le fasce di riferimento: under 35, fino a 65 anni e disabili. In campo circa 25 milioni di euro per percorsi formativi dai quattro ai sei mesi. Fino a dodici mesi per soggetti disabili e svantaggiati.

(nella foto di repertorio la protesta dei tirocinanti dell’Avviso 22 dello scorso 9 marzo)

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