Non escluse sulla carta ma escluse nei fatti. Una storia di ordinaria mala burocrazia con protagonisti ancora una volta l’amministrazione regionale siciliana e chi si occupa della gestione piattaforme digitali attraverso cui le aziende possono presentare domanda per fruire di risorse e finanziamenti.

Vittime di questa vicenda le imprese agricole che non hanno potuto presentare domanda per l’avviso 3.1.1_3  con avvio, in seconda battuta, di presentazione della domanda in data 3 aprile, attraverso il Portale delle Agevolazioni.

A denunciarlo sono i tecnici delle imprese che hanno messo in luce come da una parte nell’intera nuova programmazione del PO FESR 2014-2020 le imprese agricole non siano in alcun modo precluse piuttosto sono indicate le attività che possono essere finanziate  (edilizia, attività di alloggio, attività di ristorazione…) ma di fatto poi vengano escluse al momento di presentare le domande da un sistema elettronico che non permette loro di partecipare ad alcuni bandi.

Tra le condizioni per essere ammessi ai bandi: essere imprese di qualsiasi natura, in attività, aventi più di 5 anni oppure (se con meno di 5 anni di vita) che abbiano già distribuito utili agli ‘azionisti; avere sede in Sicilia.

Per riassumere in poche parole l’accaduto: chi realizza l’avviso non esclude le aziende agricole ma lo fa concretamente la piattaforma digitale che gestisce la presentazione delle domande.

Ma andiamo a capire nel dettaglio, cosa è accaduto e chi è rimasto escluso semplificando Guardiamo al caso un’impresa agricola che svolge come attività prevalente quella di ristorazione connessa ad aziende agricole (codice Ateco 56.10.12) insomma un agriturismo. L’avviso afferma che sono finanziabili come attività prevalenti tutte le attività di ristorazione (che rientrano nel codice Ateco 56 e quindi incluse tutte le sottocategorie). Quindi l’azienda in questione deve poter accedere alle provvidenze. E infatti la piattafiorma consente la registrazione della domanda ma al momento della compilazione della domanda stessa necessaria alla partecipazione al click day (leggi qui i precedenti del portaòle delle agevolazioni in tilt) la procedura si blocca affermando, secondo quanto riferito dai diretti interessati che “non è previsto l’accesso delle imprese agricole perché esistono bandi sviluppo filiere agricole specifici del dicembre 2009”.

E’ qui che entra in crisi palese la piattaforma digitale che esclude, illegittimamente secondo le imprese, la attività agrituristiche dal bando. Naturalmente gli imprenditori non si sono dati per vinti ed hanno contattato i dirigenti del Dipartimento Attività Produttive che hanno affermato di non sapere nulla dell’impasse.

Una situazione del tutto incomprensibile che ha messo sul piede di guerra numerose aziende pronte a far ricorso per far annullare l’intera procedura. Una vicenda che potrebbe avere dimensioni notevoli per numero di imprese coinvolte.