Una occasione che la Sicilia non può lasciarsi di certo sfuggire: vale 37 milioni subito e circa 180 nei prossimi 3 anni.
Si tratta di spendere fondi europei, operazione in merito alla quale la nostra regione non è mai stata capace nel modo in cui dovrebbe.

La Regione sta accelerando dunque la pubblicazione di uno dei bandi più attesi, ritenuto però da Confindustria inutile per la maggior parte delle imprese. Fervono i lavori al dipartimento Energia. Venerdì verrà pubblicato in Gazzetta il bando più atteso dalle imprese, annunciato da anni: stanzia 27 milioni e 750 mila euro per le imprese micro, piccole e medie e altri 9 milioni e 250 mila per le grandi aziende. La misura è la 4.2.1 che assicura contributi finalizzati all’ammodernamento degli impianti energetici: l’obiettivo è introdurre le più moderne tecnologie e le fonti rinnovabili (in particolare il fotovoltaico) per risparmiare sui consumi e dunque costi. E contemporaneamente limitare le emissioni in atmosfera e dunque l’inquinamento. La notizia viene riportata dal Giornale di Sicilia di oggi.

Il bando però impone delle stringenti limitazioni: per le micro, piccole e medie imprese il finanziamento massimo sarà di 3 milioni mentre per le grandi aziende si può arrivare a 5 milioni. Un bando però che lascia alcune perplessità.
Prima che fosse approvato, infatti, il vicepresidente di Confindustria, Alessandro Albanese, ha scritto al dipartimento Energia chiedendo modifiche che vadano incontro alle esigenze delle imprese. Secondo il leader degli industriali, scritto così, “il bando è utile più per le piccolissime aziende che per le Pmi o le grandi imprese. Così non si crea sviluppo”.

Considerazioni che nascono da alcune regole precise che andranno rispettate: al termine dell’investimento fatto sfruttando i contributi, l’impresa deve dimostrare un risparmio energetico totale di almeno il 20% rispetto ai consumi pre-finanziamento pubblico. Cifre irraggiungibili per Confindustria che ha mostrato perplessità anche per le modalità di accesso al contributo. Predisposto infatti un ‘click day’: le domande vanno inviate fra il 75° e il 90° giorno dopo la pubblicazione del bando e verranno finanziate in ordine di ricezione. Una procedura che per Albanese non valuta il merito delle aziende.